Economia

Primo ok Bce all'offerta di Intesa su Ubi

Nessuna condizione di inefficacia a causa del Covid. Il via libera è per il 50% del capitale

Primo ok Bce all'offerta di Intesa su Ubi

Il via libera preventivo della Bce all'Ops (offerta pubblica di scambio) lanciata da Intesa su Ubi, arrivato ieri, non è una sorpresa. Ma le parole sono importanti e la nota emessa dalla banca chiarisce alcuni punti di controversia emersi in queste settimane. Ubi, infatti, sta cercando di rallentare l'offerta e in proposito ha chiesto sia davanti alla Consob che in Tribunale di dichiarare l'offerta inefficace. E questo perché, dopo l'esplosione del Covid, Intesa non ha tempestivamente dichiarato di rinunciare alla clausola Mac (che permette in casi di eventi gravi e imprevedibili di cambiare o rinunciare a un contratto). Ebbene, da ieri è emerso che Intesa non considera la pandemia tra le condizioni di inefficacia dell'Ops. Nella nota si legge che «a seguito dell'autorizzazione ricevuta da parte della Bce, Intesa ritiene, pur non disponendo tuttora di informazioni in merito ai possibili effetti pregiudizievoli della pandemia su Ubi Banca, che ragionevolmente dalla pandemia non derivino effetti tali da modificare negativamente l'attività di Ubi» e per questo «non includerà tra le condizioni di efficacia dell'Offerta la pandemia». Ciò dovrebbe far decadere anche l'azione promossa da Ubi in Tribunale.

L'autorizzazione - si legge - è per l'acquisizione diretta di una partecipazione di controllo pari almeno al 50% del capitale più un'azione: da quel livello in poi di adesioni l'offerta sarà dunque accettabile per Intesa.

Nella nota si legge anche che Bce concede l'autorizzazione sulla base degli elementi e le informazioni forniti «a supporto della validità degli obiettivi strategici dell'operazione». Tra questi c'è sia un accenno ai benefici di un'operazione di consolidamento bancario, sia quello «all'accelerazione del de-risking degli attivi di Ubi senza oneri per gli azionisti, aumentando il grado di copertura dei crediti deteriorati ai livelli di Intesa e riducendo i crediti in sofferenza».

Difficile, dopo questa analisi di Bce, pensare a un'operazione alternativa, e più interessante per il futuro di Ubi.

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