Economia

Pronto il "report" Ue sull'Italia E torna il rischio manovra-bis

Bruxelles torna nuovamente a mettere nel mirino il governo italiano e i nostri conti pubblici. Ecco cosa può succedere

Pronto il "report" Ue sull'Italia E torna il rischio manovra-bis

Bruxelles torna nuovamente a mettere nel mirino il governo italiano e i nostri conti pubblici. Da domani infatti il nostro Paese tornerà sotto la lente della Commissione Ue. La Commissione, secondo quanto riporta l'Agi metterà nel mirino nel suo "County Report" una misura centrale della legge di Bilancio: quota 100. Secondo i burocrati Ue proprio il nuovo sistema previdenziale potrebbe avere conseguenze pericolose sui nostri conti.

E in questo quadro anche l'introduzione del reddito di cittadinanza potrebbe portare a "squlibri macr-economici" con un aumento del depito pubblico. Il tutto in un quadro debole della nostra economia che secondo Bruxelles potrebbe nel tempo contagiare anche gli altri Stati membri dell'Ue. Bruxelles, tuttavia, per il momento metterà solo sotto osservazione il nostro Paese evitando di aprire una procedura contro Roma. Una sorta di avviso preventito che potrebbe annunciare tempesta nei prossimi mesi. L’Italia è sempre stata sotto monitoraggio da quando nel 2012 è stata introdotta la valutazione degli squilibri macro-economici. Ma attenzione, c'è un dettaglio da non sottovalutare in questo scenario: la procedura per squilibri eccessivi, che finora non è mai stata utilizzata per nessun paese, prevede che la Commissione possa chiedere al governo un piano d’azione correttiva che dettagli le misure per correggere gli squilibri e il calendario per la messa in opera. Tradotto: manovra correttiva. Una manovra aggiuntiva che di fatto finora è stata smentita dal governo con gli interventi di Tria e Conte. Contestualmente al Country Report potrebbe arrivare una lista di interventi richiesti da Bruxelles: la revisione dei valori catastali, la razionalizzazione delle tax expenditures, la riduzione della spesa pensionistica nella spesa pubblica, la riforma del processo penale e del sistema di appello e la rimozione di barriere alla concorrenza. Insomma a quanto pare la pressione di Bruxelles sull'Italia potrebbe non abbassarsi.

Questo documento potrebbe rappresentare la base per il Def su cui poi arruverà il parere, nella prossima primavera della stessa Commissione Ue.

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