Come riuscire ad accantonare un capitale per una persona cara al di fuori dell'asse ereditario? Come evitare che in caso del fallimento della propria azienda tutto il patrimonio personale finisca eroso dai creditori? Possono essere utilizzate le polizze vita che sono impignorabili e insequestrabili.
Ai sensi dell'articolo 1923 del codice civile, le somme corrisposte dalla compagnia al contraente (cioè colui che versa il premio) o al beneficiario non sono soggette ad azione esecutiva o cautelare. Ciò significa che, anche in caso di fallimento del contraente o del beneficiario, tali somme non vengono ripartite tra i creditori. Inoltre, i capitali assicurati non entrano nell'asse ereditario.
Ai sensi dell'articolo 1920 del codice civile il beneficiario (che può essere al 100% anche una persona al di fuori dell'asse ereditario) acquista, per effetto della designazione, un diritto proprio ai vantaggi dell'assicurazione, per cui le somme corrisposte a seguito del decesso dell'assicurato non rientrano nell'asse ereditario e non sono soggette a imposta di successione.
Ne deriva che l'assicurato versa il premio alla compagnia in un'unica soluzione (per esempio 100mila euro) o in più soluzioni (per esempio 500 euro al mese) e, dopo l'«evento decesso» o alla scadenza del contratto, lui (nel caso sia il beneficiario) o i beneficiari terzi incassano il capitale maturato: la legge prevede che tali somme non potranno essere sottoposte a pignoramenti, escludendo qualsiasi creditore.
Tuttavia, le polizze vita hanno visto il proliferare anche di forme di abuso per «segregare» il patrimonio, magari subito prima del fallimento di un'impresa o proprio con lo scopo di recare danno ai futuri (e magari certi) creditori. Non a caso, diverse sentenze negli ultimi anni, hanno stabilito che alcune polizze vita di tipo index linked (con sottostanti obbligazioni collegate ai mercati finanziari) e di tipo unit linked (che investono in fondi comuni, etf e titoli) non avessero i requisiti tipici di tutela/previdenza delle polizze vita classiche e non potessero beneficiare dello status di insequestrabilità e impignorabilità.
Pertanto per stabilire se la polizza vita possa perdere questo status è necessario esaminare le tempistiche della polizza e verificare se esse siano dubbie (per esempio perché la sottoscrizione è stata fatta subito prima rispetto a un debito che si sapeva di fare subito dopo).
Inoltre occorre
appurare se si tratta di una polizza con natura previdenziale oppure se sia caratterizzata da un profilo prevalente di natura finanziaria che cataloga il contratto come risparmio/investimento e non come tutela/previdenza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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