Economia

Dopo l'accordo sul roaming potrebbero aumentare le tariffe interne

Le compagnie telefoniche, soprattutto quelle più piccole, potrebbero non riuscire a sostenere le perdite

Dopo l'accordo sul roaming potrebbero aumentare le tariffe interne

Dopo oltre cinque ore di negoziati, e quasi dieci anni di trattative, i rappresentanti dell'Europarlamento e dei governi dell'Unione europea hanno finalmente trovato un accordo sul roaming, vale a dire l'accordo tra due o più società di gestione del servizio di telefonia mobile, operanti sullo stesso territorio o in paesi diversi, in base al quale gli utenti di una società possono utilizzare la rete delle altre.

Con il roaming, i clienti potevano continuare a telefonare, messaggiare e navigarare in rete ma a prezzi molto più alti rispetto alla tariffa del proprio Paese. Grazie all'accordo raggiunto, gli utenti non avranno più il sovrapprezzo previsto.

Ma potrebbero esserci nuove grane. Perché in questo modo le compagnie telefoniche perdono parte dei ricavi. Il pericolo è che decidano di aumentare le tariffe locali che prevedono un traffico dati più basso. Ha spiegato al Corriere della Sera l'avvocato esperto in regolamentazioni europee Innocenzo Genna: "Nonostante tutti siano d'accordo che la fine del roaming sarà vantaggioso per tutti i consumatori, il meccanismo influenzerà la competizione e permetterà un veloce incremento delle tariffe mobile in tutta Europa".

E conclude: "Poiché la maggior parte degli operatori offrono un Giga per uno-due euro è evidente come non saranno in grado di coprire i loro costi quando dovranno garantire il roaming agli utenti. Per prevenire le perdite, dovrebbero quindi aumentare le tariffe domestiche, o addirittura bloccare i servizi di roaming

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