Economia

Ricalcolo sul reddito di cittadinanza: perché può cambiare l'assegno

Per ricevere l'importo di febbario è necessario presentare un nuovo Isee, e col ricalcolo il valore degli importi potrebbe cambiare. Ecco cosa c'è da sapere

Ricalcolo sul reddito di cittadinanza: perché può cambiare l'assegno

Dal prossimo mese di febbraio 2022 potranno verificarsi dei cambiamenti relativi al reddito di cittadinanza. Da allora, infatti, per poter continuare a ricevere i pagamenti sarà necessario rinnovare l'Isee, e l'importo potrebbe variare, perché ci sarà un ricalcolo.

L'indicatore del 2021, infatti, coprirà i pagamenti di dicembre 2021 e gennaio 2022, dopodiché, chi è interessato a beneficiare della misura grillina, dovrà ripresentare la sua situazione economica equivalente. Gli organi preposti, dunque, si occuperanno di ricalcolare il nuovo reddito di cittadinanza in base all'Isee, e potrà verificarsi uno dei quattro scenari: nessuna variazione dell'importo rispetto all'anno precedente, nel caso in cui il nuovo Isee sia simile a quello del 2021; decandenza del diritto di benefiare del reddito, nel caso in cui l'indicatore sia molto più alto rispetto all'anno precedente; aumento o diminuzione dell'importo, in caso di variazioni in negativo o positivo della propria situazione economica.

Il valore dell'Isee, pertanto, ricopre un ruolo fondamentale, perché è in base alla situazione reddituale e patrimoniale della famiglia che viene riconosciuto l'assegno e calcolato l'importo da erogare. Da qui anche l'importanza di presentare un Isee in corso di validità. Ogni anno, arrivati al 31 dicembre, il documento scade, e deve essere rinnovato per poter richiedere il reddito di cittadinanza. Entro il 31 gennaio 2022, quindi, è necessario presentare la Dichiarazione sostitutiva unica, pena la sospensione del pagamento di febbraio 2022.

È inoltre doveroso ricordare che l'Isee 2022 ordinario fa riferimento alla situazione economica del nucleo familiare aggiornata al 31 dicembre 2020 (1'Isee del 2021, invece, si riferiva a quei dati aggiornati al 2019). Ne consegue che, nel caso in cui fra il 2019 ed il 2020 si siano verificati dei miglioramenti nella propria situazione economica, il diritto al reddito grillino decada e non sia più rinnovabile. Superata la soglia di 9.360 euro, o con valore del reddito familiare superiore ai 6mila euro annui, si perderà il diritto di beneficiare della misura.

Nel caso in cui, invece, ci sia stato un forte peggioramento della situazione economica fra il 2020 ed il 2021, si può procedere presentando un Isee corrente, che a differenza di quello ordinario fa riferimento alla situazione reddituale e patrimoniale del 2021. Sono tuttavia richieste delle informazioni specifiche, come la perdita dell'attività o del patrimonio.

Potrebbe anche accadere che l'Isee ordinario registri un leggero miglioramento della situazione economica nell'arco temporale 2019-2020. Questo porterebbe ad una riduzione dell'importo, ma non ad un azzeramento. Se la situazione nel 2020 è invece peggiorata rispetto all'anno 2019, l'importo potrebbe essere aumentato.

Quando invece i dati relativi al 2019-2020 coincidono, e non si presentano grosse variazioni, è possibile che non si verifichi alcun ricalcolo e l'importo resti invariato. A questo punto, se nel 2021 c'è stato un peggioramento della propria situazione economica, si può procedere presentando un Isee corrente.

Come spiegato dal governo, il reddito grillino è composto da due parti. "Una integra il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro moltiplicati per la scala di equivalenza (7.560 euro per la Pensione di cittadinanza)", si legge sul portale dedicato alla misura."L’altra, destinata solo a chi è in affitto, incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per la Pensione di cittadinanza)". In ogni caso, comunque, l'importo complessivo non può superare i 9.

360 euro annui (780 euro mensili), moltiplicati per la scala di equivalenza e ridotti per il valore del reddito familiare.

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