Si aprirà il prossimo 2 ottobre il primo processo milanese a carico di Salvatore Ligresti, scaturito da uno dei tanti filoni della maxi-inchiesta del pm Luigi Orsi con al centro il gruppo Fonsai e, in particolare, da quello relativo alla compravendita di azioni Premafin da parte di due trust off-shore con sede alle Bahamas. L'ingegnere di Paternò, infatti, su decisione del gup Alessandra Clemente, è stato rinviato a giudizio davanti alla prima sezione penale con l'accusa di aggiotaggio assieme all'imprenditore Giancarlo De Filippo e al fiduciario Niccolò Lucchini.
Il giudice, nella scorsa udienza, ha ammesso come parti civili nel procedimento Consob e una quarantina di ex piccoli azionisti di Premafin. E ieri, prima di disporre il rinvio a giudizio, ha respinto un'eccezione di legittimità costituzionale sollevata dall'avvocato Gian Luigi Tizzoni, in base alla sentenza della Corte di Strasburgo sul caso Ifil-Exor.
Ligresti è già a processo a Torino per l'alterazione di una voce di bilancio di Fonsai (la «riserva sinistri») grazie alla quale la sua famiglia avrebbe incassato illecitamente dividendi per parecchie decine di milioni. Inoltre, per il costruttore riprenderà il prossimo 12 giugno a Milano l'udienza preliminare che lo vede imputato per corruzione assieme all'ex presidente dell'Isvap Giancarlo Giannini.
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