Sky e Mediaset sull'onda della ripresa

La pay tv trova 30mila nuovi clienti italiani e il Biscione vola in Borsa sulle attese di un +4% nella pubblicità

È tempo di rivincita per i media italiani rimasti a lungo sotto pressione nel corso degli ultimi anni. Nell'aria finalmente si respira la ripresa e le tv, come spiegano gli esperti, anticipano l'inversione di rotta già percepita pochi giorni fa con il balzo a 104 punti dell'indice di fiducia dei consumatori. Lo si è visto ieri nei dati semestrali di Sky Italia, ma soprattutto nella previsione di un ritorno alla crescita sul fronte della raccolta pubblicitaria da parte di Mediaset, tornata a quota 4,16 euro (+3,6%), sui massimi dallo scorso aprile. A novembre il titolo del Biscione valeva in Borsa 2,6 euro, il 60% in meno rispetto ai prezzi attuali. Una performance davvero travolgente per il colosso tv che sta proseguendo la sua corsa sulle attese di una ripresa dei consumi, senza evidentemente essere sfiorato dalle tensioni politiche nel partito del suo primo azionista, Silvio Berlusconi.

Ieri Marco Giordani, direttore finanziario di Mediaset, ha parlato con Bloomberg di una raccolta pubblicitaria 2015 in crescita del 2-4%, trend decisamente superiore a quanto finora atteso dagli analisti. Il manager ha peraltro ribadito la scarsa visibilità. Ma tanto è bastato, considerando in genere il carattere piuttosto prudente delle stime societarie, a convincere i broker a rivedere al rialzo le stime sul colosso tv. «È un'indicazione particolarmente significativa visto che segna il ritorno alla crescita della raccolta pubblicitaria sull'intero anno dal 2010. L'averla data per di più già a febbraio, sottintende segnali particolarmente positivi» sostiene un analista che preferisce l'anonimato. E addirittura Mediobanca (outperform a 4,58 euro da 4,06 euro), a due settimane dalla nota precedente, ha alzato le stime di raccolta pubblicitaria dall'1% al 4% e ha ritoccato all'insù utile per azione del 22% sul 2015 e del 14% sul 2016. Ma la di là delle sorprese positive che potrebbero arrivare sul fronte della raccolta pubblicitaria italiana, a sostenere i corsi del titolo concorrono, oltre alle stime di crescita della raccolta in Spagna, le attese su Premium, la pay tv del Biscione con 1,75 milioni di abbonati che, secondo indiscrezioni di mercato, dopo l'ingresso nel capitale di Telefonica, sarebbe entrata nel mirino di diversi potenziali acquirenti. Perfino in quello della stessa Sky Italia.

E proprio la tv satellitare di Rupert Murdoch con i dati semestrali diffusi ieri ha dato un ulteriore segnale di conferma delle attese di ripresa: Sky Italia ha chiuso il primo semestre del nuovo esercizio (al 31 dicembre) con un fatturato invariato a 1,079 miliardi di sterline, una redditività leggermente in discesa (l'utile operativo è sceso a 38 milioni da 45) ma con 4,734 milioni abbonati.

Sono 26 mila in meno rispetto a dicembre 2013 ma, anche grazie al traino di proposte commerciali molto aggressive, 30 mila in più in soli tre mesi: la crescita più alta degli ultimi 12 trimestri. L'utile operativo è di 50,5 milioni. Nello stesso periodo, Germania e Austria hanno accumulato perdite operative per 13 milioni mentre Regno Unito e Irlanda restano irragiungibili, con 650 milioni di utile operativo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica