La Corte d'appello di Parigi ha condannato l'ex trader di Société Générale, Jerome Kerviel, a 5 anni di carcere (tre senza condizionale) e gli ha ordinato di restituire 4,9 miliardi di euro alla banca. Kerviel era accusato di aver insabbiato perdite per miliardi. A ottobre del 2010 il 35enne era stato condannato a tre anni di carcere e il tribunale gli aveva imposto di restituire a SocGen i soldi persi a causa delle sue operazioni. Stavolta la procura ha chiesto una pena di cinque anni, definendolo un «manipolatore perverso».
Kerviel aveva presentato ricorso e aveva chiesto l'assoluzione, affermando di essere rimasto vittima di un sistema avido. Secondo l'ex trader, la banca aveva chiuso un occhio sulle sue operazioni esorbitanti tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008, finché continuavano a generare profitti. «Sono totalmente distrutto, non capisco questo giudizio, ricorrerò senza esitazioni in cassazione», ha detto l'ex trader di SocGen. Intervistato in esclusiva da radio RTL, Kerviel ha anche chiesto aiuto a persone provenienti dal settore bancario per testimoniare in suo favore.
Nei primi giorni del 2008, l'allora trentenne Kerviel, nel giro di appena due settimane aveva acquisito, senza l'autorizzazione dei superiori, posizioni speculative per quasi 50 miliardi di euro (pari a una volta e mezzo i fondi propri di SocGen) su futures legati agli indici borsistici europei, scommettendo su un rialzo dei mercati.
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