Marcello Zacché
Con Franco Moscetti il gruppo Sole 24 Ore prova a voltare pagina. È lui, come anticipato dal Giornale tre settimane fa, il nuovo ad del gruppo. Ma in questo periodo, prima di accettare, il manager laziale (è nato a Tarquinia 65 anni fa) ha riflettuto a lungo, perché dopo essere uscito nel 2015 da Amplifon, dove ha creato una «multinazionale familiare», con stipendi di grande soddisfazione, non era certo in cerca né di un lavoro, né di soldi. In altri termini Moscetti arriva al Sole ma non a qualunque costo: ha posto a Vincenzo Boccia - il presidente di Confindustria che da azionista di maggioranza assoluta del Sole lo ha scelto, con il benestare delle banche creditrici guidate da Intesa - alcune chiare condizioni, in modo da poter accettare la sfida del risanamento di un gruppo che brucia un milione di euro la settimana e che ha consumato quasi l'intero capitale, con la garanzia di potersela giocare fino in fondo.
Di che garanzie si tratta? A grandi linee Moscetti ha chiesto di applicare al Sole il Codice di Autodisciplina delle società quotate, che egli ha sempre considerato una «bibbia», l'adesione al quale è volontaria. Si tratta di un «decalogo» di corporate governance che stabilisce paletti precisi sulla separazione tra azionisti e manager e sui ruoli del cda, dell'ad, del presidente e dei comitati interni, che ieri sono stati tutti costituiti (remunerazioni, rischi e anche quello per i rapporti tra le parti correlate, che nell'era del consiglio Benedini-Treu 2012-2015 non operava). E non è un caso che lunedì, all'assemblea dei soci, il rappresentante di Confindustria abbia esplicitamente citato il ruolo del presidente (che è ora Giorgio Fossa) come distante da ogni ingerenza nella gestione, per evitare la confusione dei ruoli del triennio precedente. Solo così Moscetti poteva accettare di guidare un gruppo dove lo aspettano scelte impopolari, che lo ha accolto con uno sciopero del quotidiano (oltre che dell'agenzia Radiocor e di Radio24, proclamato ieri), in vista di un piano di rilancio che prevederà anche tagli al personale. Il prossimo appuntamento, fissato ieri, sarà per il 22 dicembre: convocata l'assemblea dei soci per la ricapitalizzazione del gruppo, che si immagina essere nell'ordine degli 80 milioni.
Nei prossimi giorni si vedranno le prime mosse.
E si capirà anche se verrà confermato l'arrivo alla direzione generale di Antonio Greco, manager scelto da Boccia, la cui candidatura (non smentita) ha fatto ieri discutere all'interno del gruppo, essendo Greco, che proviene dal gruppo Fiera Milano, un ex del gruppo Sole: è stato ad di quella Editoriale Gpp (riviste specializzate, ribattezzate Business Media), la cui cessione nel 2013 è una delle operazioni finite negli esposti presentati in questi anni ai pm e alla Consob, che ora stanno indagando (Greco aveva comunque lasciato il Sole nel 2011).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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