"Specularono contro Saipem". Scure Consob sullo scoperto

Due fondi olandesi multati per complessivi 10 milioni «Hanno agito all'oscuro del mercato». Faro sul caso Tim

"Specularono contro Saipem". Scure Consob sullo scoperto
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Stangata milionaria dalla Consob per due fondi olandesi. L'autorità che vigila sui mercati finanziari ha sanzionato Optiver e Flow Traders rispettivamente per 2,5 e 2,2 milioni di euro, confiscando loro beni pari al valore dei profitti che sarebbero stati realizzati illecitamente (rispettivamente 2,74 milioni e 2,26 milioni): un totale quindi di quasi 10 milioni. I fatti incriminati risalgono a due anni fa, in corrispondenza dell'aumento di capitale da 2 miliardi di euro di Saipem. Durante l'operazione, le due società avrebbero rovesciato sul titolo vendite allo scoperto «nude», cioè senza prendere in prestito i titoli collocati: una pratica non consentita dalle normative europee. Inoltre, i due fondi sono accusati di non aver comunicato le posizioni nette corte detenute su Saipem, cosa contraria anche in questo caso alle normative che prevedono un obbligo di comunicazione all'autorità e al mercato delle posizioni superiori allo 0,5 per cento del capitale. Ciò conferma i sospetti di allora e cioè che la ricapitalizzazione di Saipem, un'operazione iperdiluitiva e pertanto soggetta a forti oscillazioni del titolo, fu pesantemente condizionata da attività speculative oltre il lecito. Peraltro, sia Optiver che Flow Traders erano abilitati dall'autorità di vigilanza olandese a svolgere il ruolo di market maker - operatori istituzionali che garantiscono la liquidità del titolo in vendita e acquisto - e questo ha permesso loro di muoversi in deroga sulle normative Ue per quanto riguarda le vendite allo scoperto «nude». Il fatto è che i due operatori, secondo quanto rilevato da Consob, non si sarebbero limitati a lavorare da market maker, ma si sarebbero mossi da scommettitori al ribasso puri a caccia di profitti. La condotta, peraltro, ha riguardato percentuali molto rilevanti del capitale di Saipem pre-aumento di capitale: tra il 12 e il 14 luglio 2022, e quindi a operazione in corso, Optiver ha movimentato il 44,33% del capitale di Saipem senza informare né la Consob né il mercato e realizzando appunto una plusvalenza di 2,7 milioni. Flow Traders, da parte sua, ha movimentato il 7,2%. Non male per chi, da market maker, dovrebbe svolgere un ruolo di garanzia e a favore degli investitori e quindi del mercato.

Secondo quanto si legge nel bollettino dell'autorità presieduta da Paolo Savona, l'omissione delle comunicazioni da parte delle società sanzionate «ha privato la Consob della conoscenza di informazioni importanti per lo svolgimento dei propri compiti ed i risparmiatori di elementi rilevanti per determinarsi consapevolmente nell'effettuazione delle proprie scelte di investimento». Il tutto in palese contraddizione con i richiami da parte di Consob lanciati a giugno 2022 in vista del delicato aumento di capitale di Saipem il cui esito veniva considerato problematico.

Il caso Saipem evidenzia una rinnovata e forte attenzione dell'autorità di controllo della Borsa sul fenomeno delle vendite allo scoperto. Quasi a recapitare un messaggio anche per alcuni episodi recenti, come il crollo delle azioni di Tim dello scorso marzo.

Non a caso, dopo quella fragorosa caduta (-24% in poche ore) da cui la società ancora non si è ripresa, la Consob si è attivata per indagare sull'accaduto e a questo punto è lecito aspettarsi altre sorprese su questo fronte.

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