Spending review farsa, si farà in dieci anni

RomaTagli spalmati su più anni. Una spending review a scoppio ritardato. È una delle soluzioni alle quali sta lavorando il governo per fare quadrare i conti del 2016 e del 2017. La coperta è cortissima tanto che qualcuno rischia di rimanere fuori. I pensionandi ai quali potrebbe essere negata l'attesa controriforma che alleggerisce un po' i requisiti della Fornero. Oppure le aziende che si vedrebbero ridurre i trasferimenti.

Fatto sta che, mentre il ministero dell'Economia sta lavorando al Def, il Documento di economia e finanza che sarà presentato a breve al Consiglio dei ministri, Palazzo Chigi si dedica al lavoro molto politico di cosa e quanto tagliare. E i diretti interessati si muovono per evitare danni.

«Siamo impegnati a scongiurare l'aumento dell'Iva, abbiamo la fermissima intenzione di evitare che scattino le clausole di salvaguardia». Sono i famosi 30 miliardi tra il 2016 e il 2017 di tasse in più messi a bilancio come clausole di salvaguardia. L'aumento dell'Iva soprattutto, che vale 16 miliardi solo nel 2016.

In gran parte da tagli ai trasferimenti, secondo le ultime indiscrezioni, in particolare alle Ferrovie dello Stato. Si parla di cifre molto alte, intorno i 7 miliardi. Ma anche incassare quanto aveva previsto Carlo Cottarelli, 1,5 miliardi, andrebbe bene. Ma questa ipotesi già non piace a molti nel governo. Piace poco alle imprese anche l'unica alternativa in grado di dare entrate consistenti, cioè il taglio alle agevolazioni fiscali. Difficile toccarle senza colpire o le famiglie o le aziende. Poi c'è la delicatissima partita con gli enti locali. In questo caso ci sono circa 5 miliardi di tagli già messi a bilancio e il passaggio dalle vecchie alle nuove province. Ieri al consiglio federale di Legautonomie è emerso il problema del personale in esubero

Solo tre regioni hanno fatto la legge per prendere la loro parte di ex dipendenti delle province e i circa 20mila soprannumerari rischiano di rimanere in carico al vecchio ente locale. In generale, un problema, come ha ammesso il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta: «Il quadro economico è in leggera ripresa, quindi è immaginabile la fine della stagione dei tagli a enti locali e Regioni».

Tra le altre misure che stanno suscitando allarme, la riorganizzazione delle forze dell'ordine. Devono diventare una, al massimo due, ha auspicato ieri Morando.

L'ipotesi più probabile resta un accorpamento di carabinieri con guardia di finanza e gli altri corpi con la polizia. In generale, Morando ha spiegato che i tagli si potrebbero spalmare in «sei, dieci anni». Ma così, non assomiglierebbe a una spending review .

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