Economia

Summers si ritira dalla corsa alla Fed La Yellen in pole

Summers si ritira dalla corsa alla Fed La Yellen in pole

Lawrence Summers, uno dei candidati alla successione di Ben Benanke alla guida della Federal Reserve, ha ritirato la sua candidatura. Lo scrive il Wall Street Journal. Summers, fa sapere il Wsj, ha telefonato al presidente Barack Obama - che ha accettato le sue dimissioni e a cui spetta la scelta del successore di Bernanke - chiedendogli di escluderlo dalla rosa dei candidati per il timore di dover affrontare un aspro processo di ratifica della sua nomina in Senato. La mossa costringe il presidente Usa a trovare l'alternativa; ora il candidato in pole è la vicepresidente della banca centrale statunitense Janet Yellen.
Summers, 58 anni, aveva appena annunciato di aver rotto il contratto di consulenza che lo legava al colosso bancario Citigroup. Considerato un ottimo economista, è anche noto per il suo pessimo carattere e l'inclinazione alle gaffe: fu costretto a dimettersi da presidente di Harvard dopo aver sostenuto che il cervello delle donne era un problema per gli studi scientifici; qualche anno prima come capo economista alla Banca Mondiale, propose di sbarazzarsi dei rifiuti tossici scaricandoli nei Paesi poveri. È anche considerato uno degli artefici, insieme al suo mentore Robert Rubin, della scelta di superare a metà degli anni Novanta la legge che vietava la fusione tra banche commerciali e di investimento (il Glass-Steagall Act, varato nel 1933 dopo la crisi del 1929), l'atto che da molti economisti è considerato all'origine della crisi finanziaria del 2008.
Quattro senatori democratici - in teoria a lui vicini - avevano già fatto sapere che gli avrebbero votato contro nella commissione sulle Banche. Ciò lo avrebbe costretto a chiedere i voti dei repubblicani. «Ho concluso con riluttanza che una possibile conferma del mio nome sarebbe acrimoniosa - ha detto l'ex segretario al Tesoro americano in una lettera al presidente della Federal reserve Bernanke, seguita da una telefonata -.

E questo non servirebbe né all'interesse della Fed, né a quello dell'amministrazione».

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