Superbonus, il tempo stringe: quanto rimane per la cessione del credito
23 Settembre 2022 - 08:50Sono quasi esauriti i fondi per il Superbonus 110%: ecco quale potrebbe essere la nuova soluzione e cosa chiede Confedilizia
Il Superbonus 110% per i lavori edilizi vive un'altra fase travagliata: se è vero che può continuare a sfruttare il bonus chi avrà terminato almeno il 30% dell'opera entro la fine di settembre e che i condomìini possono richiederlo fino alla fine del 2023, il piatto piange. Infatti, i fondi rimasti sono molto scarsi e pari a circa 4 miliardi di euro e pochi spicci, ossia un mese di lavori a partire da adesso.
La situazione attuale
Così facendo, per i prossimi cinque anni le banche sono già impegnate con migliaia di lavori che coprono la cifra prevista per il Superbonus edilizio. Come scrive il Corriere, poi, si sono allungati i tempi per usufruire dell'agevolazione, quasi raddoppiati rispetto al 2020: oggi, infatti, l'incentivo viene erogato dopo circa 134 giorni (più di 4 mesi) contro gli 85 giorni di due anni fa. Di conseguenza, a "piangere" è anche la percentuale dei rimborsi che sono scesi da 110 euro nel 2020 a 98,31 nello scorso mese di giugno. Quel 110%, in pratica, non viene più rispettato.
Qual è la soluzione
Gli esperti spiegano che si potrebbe aprire la via per una quarta cessione del credito che gli Istituti bancari possono erogare soltanto per chi ha una partita Iva e ai clienti professionali. Praticamente la banca offrirebbe quel 110% tramite il pagamento di un F24 e saldarlo alla cifra di 105 euro così da porterci guadagnare tutti. Lo sblocco, però, è lontano dall'avvenire realmente tant'é che Confedilizia è sul piede di guerra. "Senza una nuova circolare dell'Agenzia delle entrate, la norma sulla cessione dei crediti approvata dal Parlamento nell'ambito del decreto Aiuti-bis rischia di restare lettera morta": lo ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. "Se è vero, come è vero, che è stata un'interpretazione dell'amministrazione finanziaria sulle responsabilità delle banche a bloccare il meccanismo della cessione dei crediti, è comprensibile che le stesse banche potranno sentirsi al sicuro solo in seguito a una correzione di rotta da parte della stessa Agenzia, in applicazione della modifica legislativa".
Ecco perché in questa fase sarebbe decisivo un intervento del Fisco. "Se questa correzione non arriverà - conclude Spaziani Testa -saremmo alle solite: ci troveremmo, cioè, ancora una volta di fronte a un intervento normativo che a parole porta avanti gli incentivi fiscali per gli immobili (Superbonus, ma non solo), ma che nei fatti li lascia morire". Come abbiamo visto sul Giornale. , poi, in questa situazione di difficoltà non si è ancora spenta la polemica sulla proposta della società di consulenza Deloitte che vorrebbe brevi video per dimostrare la bontà dei lavori: dura la replica dei professionisti del settore che l'hanno considerata "incredibile" respingendola con fermezza. it
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