Tassa sulla plastica: i prodotti colpiti e quelli esclusi

Confermata nella manovra la plastic tax. Colpiti tutti i prodotti monouso di plastica. Escluse siringhe e plastiche compostabili

Tassa sulla plastica: i prodotti colpiti e quelli esclusi

Dalle bottiglie d'acqua al tetrapak del latte, dai contenitori dei detersivi alle buste d'insalata. La lista dei prodotti di plastica monouso che saranno colpiti dalla plastic tax è lunga e non farà sconti a nessuno.

Prima di tutto, nella nuova bozza della manovra è confermata la tassa di un euro al chilo sugli imballaggi di plastica e sui contenitori utilizzabili una sola volta fatti dello stesso materiale. L'imposta dovrà essere pagata “al momento della produzione” e dell'importazione in Italia, ma non si applica sulle plastiche esportate dal fabbricante.

I prodotti colpiti

Ma quali sono i prodotti sui quali sarà applicata la tassa? La bozza parla dei cosiddetti Macsi, cioè i manufatti in plastica con singolo impiego, imballaggi compresi. In modo ancor più dettagliato – si legge - la tassa si riferirà a tutti quei “dispositivi, realizzati con l’impiego, anche parziale, delle materie plastiche di cui al comma 1, che consentono la chiusura, la commercializzazione o la presentazione dei medesimi MACSI o dei manufatti costituiti interamente da materiali diversi dalle stesse materie plastiche. Sono altresì considerati MACSI i prodotti semilavorati, realizzati con l’impiego, anche parziale, delle predette materie plastiche, impiegati nella produzione di MACSI”.

Sgomberato il campo dagli equivoci, è adesso possibile dare uno sguardo ai prodotti effettivamente presenti nella lista nera. Sì a tutti i monouso di plastica. Quindi tappi ed etichette, così come il polistirolo, le vaschette in polietilene, il tetrapak, i contenitori dei detersivi, le buste di numerosi alimenti, le bottigliette di acqua naturale e bibite varie, ricordandoci che queste ultime sono sottoposte anche alla sugar tax.

I prodotti esclusi

Non saranno invece tassate le siringhe e tutti i prodotti riutilizzabili, come ad esempio le taniche e i vari contenitori per custodire gli oggetti. Escluse completamente dalla plastic tax anche le plastiche compostabili, ovvero quelle plastiche che si biodegrdano in appositi impianti di compostaggio, trasformandosi in compost da usare come fertilizzante naturale. Per “favorire un'inversione di tendenza”, inoltre, accanto alla plastic tax arriverà anche un bonus del 10% alle imprese per l'adeguamento tecnologico finalizzato alla produzione proprio di manufatti compostabili e biodegradabili.

Una misura che non piace a produttori e Unionchimica Confapi

In ogni caso, è lo stesso ministro italiano dell'Economia, Roberto Gualtieri, a fare il punto sulla tassa sulla plastica su Radio Uno Rai: “La plastic tax riguarda solo la plastica monouso. Quella compostabile e biodegradabile, ad esempio, non vengono toccate. Al momento c'è un uso smisurato della plastica e tutto il mondo sta andando nella direzione di limitare quell'uso. Siamo comunque pronti a dialogare con tutti i settori produttivi. Il nostro obiettivo è superare l'abuso della plastica monouso”.

Sul piede di guerra i produttori di plastica e le piccole e medie industrie. Unionchimica Confapi ha espresso profonda preoccupazione per l'avvento della plastic tax. Secondo l'unione di categoria “tale misura è ingiusta e non equilibrata, e rischia di vanificare quanto il Governo sta promuovendo in materia di green economy.

Si tratta di una tassa che, così come impostata, si fonda su una definizione non chiara di cosa si debba intendere per imballaggi monouso in materiale plastico. Ciò potrebbe determinare danni notevoli a tutto il settore, con lo spettro della chiusura definitiva di numerose imprese".

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