La Telecom al bivio: la cessione di La7 verso un altro rinvio

Oggi pomeriggio il cda che dovrà decidere se prendere più tempo per consentire a Della Valle di aprire il dossier

Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom
Franco Bernabè, presidente esecutivo di Telecom

La parola ai consiglieri. Parafrasando il celeberrimo legal thriller di Sidney Lumet, tocca oggi ai membri del cda di Telecom, convocati a Milano nella sede di piazza degli Affari alle 18.30, la gestione della patata bollente della vendita di La7. Come veri e propri «giurati», essi dovranno a maggioranza decidere se riaprire la partita per far giocare anche Diego Della Valle, che ha manifestato il suo interesse per La7, ma lo ha fatto dopo la chiusura dei tempi previsti per presentare le offerte. Mentre il direttore finanziario di Telecom, Piergiorgio Peluso, ha già in mano due proposte vincolanti: quella di Urbano Cairo e quella di Claudio Sposito per il private equity Clessidra. Entrambe scadono domani sera. Quindi c'è il rischio che, per aprire a Della Valle, Telecom si perda per strada le uniche due offerte che concretamente sono sul tavolo. Anche se Mr Tod's non intende far tutto da solo: ha fatto filtrare di essere pronto a coinvolgere Sposito, cedendogli i mux (cioè le concessioni e i trasmettitori dei canali digitali), e Cairo lasciandogli la raccolta pubblicitaria. In serata quest'ultimo ha però precisato di aver presentato l' offerta da «solo» come «editore puro» e di non aver avuto «alcun contatto» con Della Valle.
A decidere saranno i 15 consiglieri di Telecom, espressione dell'azionariato di riferimento che controlla la società tramite la holding Telco e composto da Mediobanca, Intesa, Generali (in maggioranza) e Telefonica: oltre al presidente Franco Bernabé e all'ad Marco Patuano, ci saranno Aldo Minucci e Gabriele Galateri (di nomina Generali), Cesar Alierta e Julio Linares (Telefonica), Tarak Ben Ammar e Renato Pagliaro (Mediobanca), Elio Catania e Gaetano Miccichè (Intesa); gli indipendenti Lucia Calvosa, Massimo Egidi, Jean Paul Fitoussi, Mauro Sentinelli e Luigi Zingales.
Posto che i rappresentanti di Intesa e Mediobanca, coinvolti a vario titolo nella trattativa, dichiareranno il proprio conflitto di interesse, e potranno poi votare, sarà Bernabé a presentare la nuova situazione. Che al presidente non dispiace perché permetterebbe di rinviare ancora la cessione, nella convinzione che le offerte finora giunte non siano sufficienti, specialmente alla luce delle prospettive di La7. Inoltre, scollinate le elezioni, tutto potrebbe succedere, facendo il gioco di Bernabé. Dalla sua, questa volta, dovrebbe trovare gli uomini di Mediobanca, che vedono con interesse l'operazione di Della Valle. Mentre più ostili potrebbero rivelarsi gli uomini di Intesa e quelli di Generali. Dopodiché saranno molte le argomentazioni sul tavolo: dalla congruità delle offerte, alla politica, alle elezioni, fino al tema del regolatore: l'ultima parola sulla cessione di La7 (e della sua concessione) spetta all'Agcom, che valuta i requisiti degli acquirenti e il mercato.


Per quanto riguarda le offerte già sul tavolo, quella di Clessidra è per l'intero pacchetto tv+mux e ammonta a una novantina di milioni: 80 di debito (da scorporare sui 260 di TiMedia) e 10 di cash. Quella di Cairo è limitata a La7, per la quale chiede una dote di un'ottantina di milioni, lasciando però a Telecom i mux, valutati ai multipli di mercato (45-50 milioni di Ebitda per 6-7 volte) almeno 300 milioni.

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