Trattativa congelata per la cessione della rete Telecom. Lo spiega il presidente di Cassa depositi e prestiti, Franco Bassanini. «Con Telecom - ha detto - abbiamo, per il momento, un negoziato aperto, formalmente non c'è stata comunicazione di chiusura ma è chiaro che è congelato». La buona notizia, per Bassanini, è la nomina dei tre advisor, guidati da Francesco Caio, che dovranno stabilire lo stato dell'attuale rete a banda larga e le priorità per l'innovazione digitale per l'Italia. «È giusto che il governo e il Paese sappiano a che punto siamo e se possiamo stare tranquilli sul fatto che il piano industriale e finanziario delle aziende di tlc sia sufficiente a garantire che il Paese non perderà competitività».
Nel corso dell'ultimo cda, insieme alla vendita dell'Argentina, Telecom ha infatti deciso di soprassedere, per il momento, alla cessione della sua rete. E anche questa decisione sembra essere decisamente influenzata dall'ormai forte presenza di Telefonica nell'azionariato di Telco, dopo che i soci italiani della holding che controlla l'ex monopolista hanno deciso di vendere le loro quote agli spagnoli. Si sa infatti che César Alierta, numero uno di Telefonica, è da sempre schierato contro la cessione delle reti di trasmissione.
La Consob sta indagando sul fatto che Telefonica abbia già il controllo, di fatto, della società. L'Autorità di Borsa ha acquisito, infatti, i documenti relativi all'emissione del prestito convertendo e alla cessione di Telecom Argentina per condurre le indagini sul caso. Sulla questione Asati chiede di fare presto. «Chiediamo alla Consob - ha detto il presidente dei piccoli azionisti, Franco Lombardi - di accelerare i tempi di indagine al fine di avere un verdetto utile non solo per l'assemblea dei soci del prossimo 20 dicembre, ma anche per dare tempo ai fondi stranieri, che hanno un'ampia quota (46%, ndr) del capitale azionario, di poter votare avendo a disposizione tutta la documentazione inerente al caso». Per Asati, i fondi stranieri votano per delega e almeno una decina di giorni prima dell'assemblea.
Quanto all'ordine del giorno previsto per l'assise del 20 dicembre, oltre al decadimento dell'attuale consiglio di amministrazione, proposto da Marco Fossati, il cda proporrà l'eliminazione del valore nominale delle azioni ordinarie e risparmio per avere maggior flessibilità nelle operazioni di aumento di capitale o di raccolta fondi. «Si tratta di uno strumento di semplificazione organizzativa», ha spiegato Telecom in una nota.
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