Mentre Telecom cerca nuovi equilibri societari Franco Bassanini, presidente di Metroweb, parla sul futuro della società che il governo vorrebbe per realizzare la società della rete a banda ultralarga. In realtà non c'è niente di nuovo. «Le trattative di Metroweb vanno avanti su tre tavoli: uno con Telecom, uno con Vodafone-Wind e uno con Enel»- ha detto Bassanini- Sui tempi speriamo si concluda presto». Il problema è che le risorse sono riservate alle zone «a fallimento di mercato», ossia quelle che poi garantiranno un numero non certo elevato di abbonati. In realtà l'intendimento di Bassanini quando era presidente di Cdp era quello di riunire in una sola società Telecom e i suoi concorrenti Vodafone e Wind. Una opzione questa sgradita all'ex-monopolista che preferisce continuare da solo nel processo di cablaggio. Da quando ci sono i nuovi vertici di Cdp Telecom ha ripreso in mano il dossier Metroweb per un eventuale accordo, tagliando comunque fuori i concorrenti. In questa situazione si è inserita Enel che potrebbe fare da catalizzatore per un accordo con Metroweb e i concorrenti. In attesa di sviluppi futuri si sta delineando il riassetto societario dell'ex-monopolista. Ieri Norges Bank ha comunicato di avere una quota del 2,775%. Intanto l'azionista di maggioranza Vivendi potrebbe chiedere fino a tre posti in cda nella prossima assemblea del 15 dicembre portando il numero dei consiglieri da 11 a 13 o 14. Della partita c'è anche l'imprenditore francese, Xavier Niel, che controlla il 15,1% potenziale della società attraverso derivati e opzioni. Ieri l'ad di Telecom, Marco Patuano, ha fatto sapere di aver incontrato Niel all'inizio di novembre con il quale ha discusso di strategie industriali. «Abbiamo preso insieme un cappuccino- ha rivelato Patuano- Mi ha detto di essere interessato nella nostra strategia industriale e abbiamo concordato sulle opportunità che ci sono in Italia». La prossima settimana prenderà anche il via la gara per la cessione di una quota di Inwit. Telecom ha in mano il 60% della società delle torri quotata di recente in Borsa e l'idea è di vendere il 40%. Tra gli interessati ci dovrebbero essere Cellnex, F2i ed Ei Towers.
Ieri l'ad di Cellnex, società spagnola delle torri che in Italia ha già preso quelle di Wind ha detto che l'operazione su Inwit ha senso «a patto che l'acquisizione venga fatta a un prezzo giusto», quindi ha già detto che non vuole strapagare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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