Telecom va con Sky e apre a Mediaset

I due gruppi lanciano la tv via fibra. Patuano: «Possibili altri accordi sui contenuti. Il Biscione? Ci stiamo lavorando»

RomaAll'estero è una tecnologia consolidata. In Gran Bretagna il 20% degli ingressi nella pay Tv è già via fibra ottica o Ip, cioè via Internet. In Italia la corsa alla televisione a pagamento che non passa per l'etere parte di fatto ora con un accordo tra Telecom Italia e Sky per il lancio di un'offerta che mette insieme telefonia fissa, mobile, internet e Tv. Si chiamerà «Quadruple play», frutto di un'intesa ufficializzata ieri dagli ad delle due società Marco Patuano e Andrea Zappia.

Un accordo, comunque, non in esclusiva. Sky ha già una partnership con un competitor di Telecom, cioè Fastweb. Viceversa, sul versante dei fornitori di contenuti, Telecom Italia lascia le porte aperte a competitori di Sky, assicura Patuano. «Far accedere alle nuove piattaforme richiede molto lavoro, richiede know how ». Ma se qualcuno «vuole lavorare con noi o con Sky, non siamo gelosi». Riferimento diretto a Mediaset, con la quale, ha spiegato l'ad di Telecom Italia, «il confronto c'è stato, è un work in progress ».

Ma anche a Vivendi, che è in procinto di diventare il primo azionista di Telecom Italia. «Se parliamo dei contenuti che vengono da altri content provider sono i benvenuti», ha ribadito Patuano.

Intanto c'è l'accordo con Sky. Durerà cinque anni, con l'idea di andare oltre. L'offerta consentirà di ricevere i contenuti Sky senza parabola attraverso la banda larga di Telecom Italia e all'ultrabroadband di Tim. Il decoder sarà fornito dal gruppo tlc in comodato e l'offerta economica sarà semplificata. Il primo anno 39 euro al mese per poi passare a 69 euro.

L'obiettivo è di sfruttare i margini di crescita del mercato che, ha spiegato Zappia, sono ancora ampi, sempre che le aziende innovino. Le stime di Sky Italia sul bacino dei potenziali nuovi clienti è di «circa 12 milioni» di italiani. Quindi «ci sono enormi capacità di sviluppo».

L'ottimismo di Zappia viene dall'esempio di Paesi dove l'offerta televisiva via fibra si sta consolidando e sta conquistando clienti tra chi non ha una parabola e non ha intenzione di installarla in futuro. «Quasi il 20% della penetrazione della pay tv in Gran Bretagna è via cavo e Ip e si tratta di uno sviluppo aggiuntivo a quello satellitare».

L'accordo dimostra come la sfida per le telecomunicazioni non sia solo quella delle torri o delle reti, ha spiegato Patuano. «In questo momento di grandissimo dibattito in realtà l'accento va messo sui servizi, nel momento in cui cambiano la vita delle persone. La società digitale non arriva solo con le autostrade digitali».

L'offerta di contenuti, al contrario, può fare crescere gli investimenti in infrastrutture. «Siamo convinti - ha aggiunto Patuano - che questo accordo strategico rappresenti un importante driver per lo sviluppo delle nuove reti a banda ultralarga e delle tecnologie innovative che sono al centro del nostro piano industriale con oltre cinque miliardi di euro di investimenti nel triennio 2015-2017».

Telecom Italia, che ieri ha perso il 3% in Borsa, punta («obiettivo minimo», ha spiegato Patuano) a coprire il 75 per cento del territorio italiano con la fibra ottica entro il 2017, includendo anche i piccoli centri. Per quanto riguarda il mobile, «oggi copriamo l'80 per cento in tecnologia 4G, 170 città. Ed entro il 2017, contiamo di arrivare al 95 per cento».

L'accordo tra Sky e Telecom, ribattezzato Sky Tim , è stato deciso un anno fa. I tempi sono stati lunghi non certo per realizzare il decoder, che è praticamente uguale a quello per la parabola, ma per il fatto che la rete Telecom, un anno fa, era ancora meno pronta di oggi per la banda ultralarga. L'impiego dell'Ip tv, ossia della tv via Internet, richiede infatti molta banda e ad oggi solo il 22,3% della popolazione è servita con 30Mb e solo il 2,5% può accedere ai 100 Mb. Ed è per questo limite che un gigante come Neflix, la tv via Internet con 62 milioni di clienti e che ieri ha toccato il massimo storico in Borsa, non è ancora sbarcato in Italia.

Certo a breve le offerte sulla Ip tv si moltiplicheranno con buona pace delle trasmissioni via etere. E non è un caso che le società delle torri tv stiano tentando un difficile processo di consolidamento che l'arrivo della banda ultralarga non farà che accelerare. MC

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