Tercas, Bruxelles fa ricorso Stop al fondo interbancario

Ma la Pop Bari chiede il risarcimento danni

Tercas,  Bruxelles fa ricorso  Stop al fondo interbancario

Lo schema obbligatorio del Fondo interbancario nel salvataggio delle banche come Carige per il momento non può essere utilizzato. Nell'ultimo giorno utile e subito dopo le elezioni europee, la Commissione Ue ha infatti deciso di presentare ricorso alla sentenza del Tribunale Ue che le aveva annullato la decisione, nel 2014, di bocciare l'uso del Fitd nel salvataggio di Tercas a favore della Popolare di Bari. Quest'ultima ieri ha ribadito in una nota che l'impugnazione non pregiudica in alcun modo la decisione della banca di chiedere un risarcimento danni che «sono in corso di quantificazione da parte di un team di professionisti».

La sentenza dei giudici aveva riaperto a un uso del Fondo obbligatorio e non più al solo schema volontario (più complesso da gestire) che ora viene di fatto «congelato» in attesa del pronunciamento definitivo. Il rischio è infatti quello di dover restituire gli eventuali aiuti proprio come nel 2014 quando le banche dovettero predisporre lo schema volontario per ridare, con una partita di giro, i 300 milioni alla Popolare di Bari di Marco Jacobini (nella foto) che aveva acquistato l'istituto abruzzese. Proprio la Bari e lo Stato italiano (appoggiati dalla Banca d'Italia) avevano presentato ricorso contro la decisione Ue e di recente l'istituto pugliese ha annunciato anche che chiederà i danni a Bruxelles. Ma fin quando non si pronuncerà la Corte di Giustizia il nostro paese non potrà disporre di uno strumento in più per la gestione delle crisi. Certo lo schema volontario è già impegnato in Carige (un bond da 320 milioni sottoscritto ed eventualmente convertibile) e si può usare ma è più complesso da gestire con risorse che devono essere ogni volta chieste ai singoli componenti.

La decisione della Commissione Europea di ricorrere contro la sentenza della Corte di Giustizia Ue, che aveva dato torto a alla posizione assunta dal Commissario alla concorrenza Vestager sulla vicenda Tercas, non sorprende il vertice dell'Abi. «Auspico ora che la Corte di Giustizia Europea decida in tempi solleciti - ha detto il presidente Antonio Patuelli - per avere finalmente la certezza del diritto europeo sull'annosa questione della natura degli aiuti di Stato».

E su Carige ieri è intervenuto anche l'ad del Banco Bpm, Giuseppe Castagna, sottolineando che «non è nell'interesse del sistema bancario italiano un'operazione di mercato» sull'istituto ligure. Se dovessero esserci interventi di sostegno, il discorso è diverso».

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