Termini, ultima chance E in aiuto a Grifa c'è un socio industriale

Giovedì vertice al ministero. Il nodo dei 25 milioni che servono a chiudere la partita. La Regione: «La voce di un partner è in giro»

Il caso Termini Imerese è prossimo all'ultimo atto. Giovedì prossimo al ministero dello Sviluppo economico è in programma una riunione, presenti Regione Siciliana, Invitalia e i sindacati. In gioco, oltre all'impianto che Fiat ha dismesso alla fine del 2011, c'è il futuro di un migliaio di persone, incluse quelle appartenenti all'indotto.

Dopo vari progetti sfumati, tra i quali quello della «Sunny car» di Simone Cimino e della Dr Auto dell'imprenditore molisano Massimo Di Risio, l'ancora di salvezza si chiama Grifa (Gruppo italiano fabbriche automobili) che ha già presentato il proprio piano di rilancio del sito industriale alle porte di Palermo.

Esiste, dunque, un progetto per produrre sulle linee dell'ex stabilimento Fiat una city-car con motore ibrido; ma restano i dubbi, e qui sta il punto, sulla solidità finanziaria del gruppo, in particolare su quei 25 milioni richiesti da Invitalia per accendere il semaforo verde e liberare i 240 milioni di finanziamenti pubblici, tra Stato e Regione Siciliana. In realtà Grifa (Augusto Forenza è l'ad, con al suo fianco alcuni ex manager proprio di Fiat: Giuseppe Ragni, Giancarlo Tonelli e, sembra, Giovanni Battista Razelli, che è stato capo del Lingotto in America Latina) il denaro richiesto lo avrebbe, ma solo come capitale e non come liquidità. E in attesa, a questo proposito, continua a essere anche la società d'investimenti brasiliana Kbo Capital, pronta a entrare nel progetto, ma solo dopo che Grifa avrà risolto i suoi problemi di liquidità. La riunione di giovedì al ministero dello Sviluppo economico ha come tema «Rafforzamento finanziario di Grifa». E, secondo indiscrezioni, durante l'incontro potrebbe uscire il nome del socio forte che toglierebbe le castagne dal fuoco. In pratica, il soggetto che dovrebbe mettere sul tavolo l'assegno di 25 milioni. In proposito c'è chi parla di una realtà già coinvolta nelle quattro ruote: due i nomi sui quali è mantenuto il riserbo «per il timore di bruciarli», dice una fonte vicina ai negoziati.

«In caso contrario - afferma una fonte - questa volta rischia di saltare tutto», e per il migliaio lavoratori la cui cassa integrazione in deroga scadrà il 31 dicembre saranno guai. In proposito si starebbe comunque guardando a una proroga di altri tre mesi della cassa integrazione. Sempre giovedì si farà il punto sulla procedura, già avviata, della cessione del ramo d'azienda da Fiat a Grifa.

«La convocazione giovedì dell'incontro - commenta Linda Vancheri, assessore alle Attività produttive della Regione Siciliana - ci fa ben sperare. La voce di un possibile socio forte è in giro. Ne sapremo di più durante l'incontro con il viceministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti.

Di positivo c'è che i nomi che ruotano attorno a Grifa sono di manager esperti, con un passato in Fiat e, quindi, con conoscenze specifiche nel settore, compresa la distribuzione. Da parte nostra, comunque, l'erogazione del finanziamento avverrà solo quando tutto sarà messo nero su bianco».

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