A oltre duemila metri sotto il livello del mare, dove la luce non arriva e la pressione schiaccia l'acciaio, passa oggi una delle nuove frontiere della potenza industriale e strategica del nostro Paese. È lì, a 2.150 metri di profondità tra Sicilia e Sardegna, che Terna ha stabilito un nuovo record mondiale nella posa di cavi elettrici sottomarini ad alta tensione in corrente continua. Un primato tecnologico che vale molto più di una cifra da Guinness dei primati. Il risultato è stato raggiunto nel primo tratto del Ramo Ovest del Tyrrhenian Link, l'elettrodotto sottomarino che collegherà le grandi isole alla penisola italian e che ridisegna la mappa energetica del Mediterraneo. Ciò è reso possibile grazie alla collaborazione tra Terna e il gruppo francese Nexans. Inoltre, entro il 2025 è atteso il completamento dell'intera tratta ovest, mentre anche Prysmian si prepara a replicare il record nella seconda linea.
Numeri e ingegneria raccontano solo una parte della storia. L'altra è geopolitica. I cavi sottomarini non sono più semplici infrastrutture tecniche: sono arterie strategiche, invisibili ma decisive, che garantiscono sicurezza energetica, stabilità dei mercati e sovranità industriale. In un Mediterraneo sempre più conteso, crocevia di rotte commerciali, energetiche e digitali, la capacità di progettare, posare e proteggere queste opere diventa un elemento di potere. Non esserci non è un'opzione per l'Italia.
Con i suoi 970 chilometri complessivi, una potenza di 1.000 Mw e un investimento da 3,7 miliardi di euro, il Tyrrhenian Link è il progetto più ambizioso nella storia di Terna, oggi guidata da Giuseppina Di Foggia (in foto). Un'opera che rafforza l'integrazione del mercato elettrico nazionale, aumenta la resilienza dei sistemi di Sardegna, Sicilia e Campania e accelera la transizione energetica, anche grazie ai fondi europei del piano REPowerEU.
Ma soprattutto è un segnale: l'Italia ha scelto di presidiare il fondo del mare. Perché oggi, tra energia, dati e sicurezza, la vera competizione globale non si gioca solo sulla terraferma, ma anche, e sempre di più, nelle profondità degli oceani.