RomaA pochi giorni dal varo della legge di Stabilità, Matteo Renzi ha svelato la misura «sorpresa» della manovra per il 2016. «Noi proporremo al Parlamento di riportare i livelli della spesa in contante nella media europea, da 1.000 a 3.000 euro», ha spiegato in un intervento a Rtl . Il limite della soglia entro la quale si può usare il contante, quindi, viene triplicato rispetto al tetto individuato con la legge «Salva Italia» del governo Monti. Un segnale di fiducia verso i contribuenti che, secondo Renzi «servirà a dare una spinta ai consumi». Dal punto di vista dei controlli «sarà tutto tracciato», ha assicurato.
Un segnale importante anche dal punto di vista politico. Lunedì il ministro dell'Interno Angelino Alfano aveva messo la questione del contate tra le richieste del Ncd. Il fatto che sia passata sembra molto una sorta di compensazione per l'accelerazione sulle coppie di fatto.
Sulla soglia del contante negli ultimi giorni si erano moltiplicate le pressioni. Dalle associazioni dei commercianti, ieri il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha detto che con questa proposta «si favorisce certamente l'attività economica delle nostre imprese, soprattutto quelle transfrontaliere, fino ad oggi penalizzate e si mette il nostro sistema imprenditoriale in grado di competere alla pari rispetto ai soggetti operanti negli altri Paesi dell'Ue». Ma sul tema c'era anche una proposta di legge, quella del senatore di Forza Italia Paolo Galimberti, che mirava a portare il limite a 3.500 euro. Federturismo ha parlato di un «segnale forte».
Plauso anche dall'Associazione MonteNapoleone, che rappresenta oltre 130 marchi del lusso globale presenti nel «Quadrilatero della Moda» di Milano. «La nostra Associazione - ha detto il presidente, Guglielmo Miani - ha sempre espresso il proprio dissenso riguardo al limite di spesa e si è mossa tempestivamente per arginarne le conseguenze».
La sinistra Pd ha criticato la misura. Favorirà l'evasione, secondo Pier Luigi Bersani. Pippo Civati, ex Pd oggi leader di «Possibile» ha interpretato l'annuncio come la conferma che il governo è di centrodestra.
L'altra novità di ieri, in vista del varo della legge di Stabilità in programma per giovedì, riguarda le pensioni. Non faranno parte della manovra per il 2016, ma Renzi ha assicurato che un intervento per introdurre più flessibilità pensionistica in uscita è in arrivo. «Sono pronto a chiuderlo nel giro di pochi mesi ma non in modo raffazzonato. Sono molto preoccupato di non fare pasticci come in passato: faremo partire con l'Inps un grande lavoro di coinvolgimento degli interessati», ha aggiunto.
Dichiarazione che può essere interpretata in due modi. Come uno strappo nei confronti del ministero dell'Economia e della Commissione europea.
Per il dicastero guidato da Pier Carlo Padoan e per Bruxelles nel Def, non c'è traccia di misure sulle pensioni. Quindi qualunque novità non potrà riguardare il 2016.La seconda interpretazione è che le novità di Renzi, se ci saranno, non entreranno in vigore il prossimo anno, ma nel 2017 se non nel 2018.
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