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Tim, accordo con Oracle sui servizi cloud

Sale a 5,5 miliardi l'offerta di scambio sui bond che finiranno alla società della rete Netco

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Proseguono a passo spedito le operazioni tecniche verso lo scorporo della rete di Tim. Da un paio di settimane, infatti, il gruppo aveva lanciato un'offerta di scambio da 5 miliardi su alcuni bond, un mezzo per iniziare a trasferire parte del debito su NetCo. Ieri, il gruppo guidato da Pietro Labriola ha comunicato che, in seguito a una domanda superiore alle attese sul mercato, Tim ha deciso di incrementare da 5 a 5,53 miliardi il valore nominale complessivo per le offerte di scambio relative ai bondi di Tim e Telecom Italia Finance. Si tratta di un segnale positivo, del resto, se sul mercato è vivace la domanda di debito in capo alla futuro della società della rete (NetCo).

Intanto, sempre ieri Tim e Oracle hanno raggiunto un accordo per avviare una collaborazione strategica con l'obiettivo di rispondere alla crescente domanda di servizi cloud da parte delle imprese e della Pubblica Amministrazione. Nel quadro dell'accordo, Tim Enterprise - guidata da Elio Schiavo - integrerà nella propria offerta i servizi Oracle Cloud Infrastructure (Oci). Tim diventerà inoltre il partner della seconda Oracle Cloud Region italiana, che «sarà situata a Torino e ospitata nel Data Center di nuova generazione e ad alta affidabilità del gruppo Tim». La futura Cloud Region di Oracle «fornirà alle aziende e alla Pubblica Amministrazione l'accesso ad un'ampia gamma di servizi cloud per migrare a Oci tutti i tipi di carichi di lavoro dai loro Data Center, modernizzare le loro applicazioni e innovare con dati, analytics e intelligenza artificiale.

Attraverso l'attuale Cloud Region di Milano (già attiva dal 2021) e con l'apertura di una seconda Cloud Region in Italia, Oracle consentirà ai clienti di migliorare la continuità operativa», conclude la nota.

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