Economia

Tim, ok Antitrust all'accordo con Dazn

L'Authority ritiene idonei i rimedi presentati. E Gubitosi cerca partner per il cloud

Tim, ok Antitrust all'accordo con Dazn

Via libera dell'Antitrust all'accordo Tim-Dazn per il campionato di serie A. I «correttivi», ossia la non possibile vendita in «bundle» di contenuti calcio e abbonamento a Internet e la possibilità anche per clienti di altri operatori di sottoscrivere l'offerta di TimVision nonchè quella di acquistare direttamente da Dazn l'abbonamento, ha fatto scattare il disco verde dell'Autorità per la concorrenza che però ha chiesto qualche correttivo. Sulla pubblicità e su quanto scritto sul sito di Tim per rendere l'offerta trasparente. I concorrenti, ossia gli altri gestori di tlc e Sky, non potranno avere sul loro decoder la app di Dazn. Solo Tim la potrà avere per la piattaforma TimVision anche se dovrà concedere agli utenti (con decoder) di potersi abbonare anche direttamente, e non solo tramite la sua offerta, a Dazn.

La decisione dell'Antitrust è arrivata con un giorno di anticipo sul previsto, una gradita sorpresa per l'ad di Tim, Luigi Gubitosi che ha così potuto annunciare, durante la conference call con gli analisti sui conti semestrali, che «il caso è chiuso». Per Gubitosi il calcio sarà una spinta alla digitalizzazione. «Gli spettatori che lo seguono sono quasi 5 milioni e più della metà non hanno ancora la banda ultra larga e la dovranno dunque acquisire. I ricavi di Tim beneficeranno degli abbonamenti calcistici e l'effetto si vedrà a partire dal prossimo anno». L'ad ha scommesso molto sulla capacità di traino del calcio e della ricca offerta di contenuti. «TimVision - ha detto è ora la piattaforma pay tv più ricca d'Italia per contenuti, prima c'era solo Sky».

Una scelta che non ha convinto del tutto il mercato: a fine giornata il titolo Tim ha segnato un timido rialzo dello 0,3%. Il motivo è presto detto: non è chiaro come l'abbonamento alla sola TimVision, senza quello a Internet, possa davvero favorire i margini. Anche se, indubbiamente, l'appassionato di calcio provvisto del decoder TimVision sarà sicuro di vedere la partita dato che quel decoder, in caso di mancanza di banda, passa in autonomia al digitale terrestre. Gli stessi decoder (50mila) sono stati forniti anche a Dazn che però li potrà fornire (con suo marchio) solo agli utenti residenti in zone senza banda ultralarga. Oltre al calcio Tim punta a valorizzare gli altri asset in portafoglio come Sparkle per le comunicazioni internazionali e Noovle per il cloud dove potrebbero entrare nuovi soci. Poi ci sono i fondi del recovery fund che non sono ancora stati messi nella guidance e quelli che dovrebbero arrivare per i voucher alle famiglie e imprese per la banda ultralarga. Quanto al difficile capitolo della rete unica Gubitosi non si sbilancia ma lascia trapelare che la speranza di un accordo con Cdp per Open Fiber potrebbe ancora arrivare. «Quando Enel si deciderà finalmente a vendere la quota di Open Fiber in sue mani a Macquarie potremmo trattare», ha detto.

Insomma solo allora, quando Cdp che ha già il 50% di Open Fiber acquisirà un altro 10% e Macquarie l'altro 40%, la trattativa, non particolarmente spinta dal governo Draghi, potrà continuare.

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