Economia

Al via la «Tobin tax» anche per i derivati Italia banco di prova

Tra rinvii e polemiche, la Tobin Tax è stata estesa ai derivati e alle cosiddette negoziazioni ad alta frequenza, ovvero quel sistema di operazioni finanziarie elaborate da super computer di Borsa e che avvengono in millesimi di secondo. Sulla nuova tassa per le transazioni si sono accese le luci del Financial Times: nessun Paese finora aveva osato tanto. Le conseguenze, secondo quanto previsto da alcuni operatori, sono già visibili: a rallentare non sono stati solo i prodotti direttamente colpiti dalla nuova imposta, ma anche i volumi di Piazza Affari che ieri ha scambiato 1,3 miliardi rispetto ai quasi due di una settimana fa.
Il timore è quello di una fuga degli intermediari dal listino italiano. Un trend già in atto: da marzo, ovvero da quando è stata introdotta la Tobin tax sulle azioni, i volumi medi giornalieri sulle azioni domiciliate nel nostro Paese è sceso a 2,8 miliardi dai 4,5 dei primi due mesi del 2013. «Le attese sono per una continua migrazione dei volumi, dagli indici e dalle azioni italiane verso strumenti esenti dalla Tobin tax, come il Forex», sostiene l'ad di Mic Capital, Federico Cirulli, secondo cui «i trader si stanno riposizionando verso alternative al FtseMib come l'indice europeo Eurostoxx e il Dax tedesco». Non solo. Per Sergio Boido, presidente di Efpa Italia, esiste il fondato pericolo «che le banche tendano a trasferire il costo della Tobin tax su prodotti e servizi destinati ai risparmiatori e alle imprese».
La tanto discussa estensione dell'imposta, peraltro, rischia di essere ben poco efficace. «Viste le esenzioni degli strumenti e quelle di determinate categorie, le attese sono molto deludenti», ha dichiarato in merito Stefano Sardelli, di Assiom Forex. In particolare, nell'ambito dei derivati, sono stati salvati dalla Tobin i dividend swaps, i credit default swaps e i future su index dividend, i derivati aventi come sottostante le azioni quotate di società sottocapitalizzate; il riacquisto di derivati cartolarizzati connesso al successivo annullamento.

«L'attuale forma di Tobin tax non va a colpire le grandi transazioni sui derivati, ma solo i piccoli importi e in definitiva i piccoli risparmiatori, lasciando liberi dalla tassa le grandi transazioni degli istituzionali», conclude Gabriele Roghi, di Invest Banca.

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