Economia

Ubi, il Pm: "Condannate Bazoli a 6 anni"

Pesano le presunte influenze sull'assise del 2013. Coinvolti pure Massiah e Zanetti

Ubi, il Pm: "Condannate Bazoli a 6 anni"

Sei anni e otto mesi di reclusione per ostacolo alla Vigilanza e illecita influenza sull'assemblea di Ubi Banca. È questa la condanna chiesta dalla Procura di Bergamo per Giovanni Bazoli (in foto), classe 1932, attuale presidente emerito di Intesa Sanpaolo e probabilmente il banchiere più influente del Dopo Guerra insieme a Enrico Cuccia. Bazoli, chiamato nel 1982 dall'allora ministro delle Finanze Beniamino Andreatta e da Carlo Azeglio Ciampi (Bankitalia) a salvare il Banco Ambrosiano, è poi stato presidente del Nuovo Banco Ambrosiano che, dopo una sorta di campagna napoleonica tra alleanze, acquisizioni e fusioni, si è trasformato nel 2007 in Intesa Sanpaolo di cui, sempre il cavaliere della finanza bianca, ha guidato il consiglio di sorveglianza fino all'aprile del 2016. Il professore bresciano, già negli Anni '80 membro del cda del Banco San Paolo di Brescia, è ritenuto tra gli ispiratori della creazione Ubi Banca, con la fusione nel 2007 di Bpu Banca e Banca Lombarda. Ubi è poi confluita in Intesa al termine di un'Opas lanciata lo scorso anno.

Ma è la governance della ex Ubi a essere oggetto della procedura che ha portato ieri la Procura di Bergamo a chiedere la condanna, di 26 imputati su trenta e tra l'altro anche di Victor Massiah, ex ad di Ubi Banca, a cinque anni; di Emilio Zanetti, ex presidente del consiglio di sorveglianza e del suo successore, Andrea Moltrasio, a cinque anni e dieci mesi. Il Pm ha inoltre chiesto la condanna in solido alla confisca di 5,32 milioni di euro dei quindici imputati accusati di illecita influenza. È stata infine chiesta l'assoluzione di quattro imputati, compresa Francesca Bazoli «per non aver commesso il fatto», oltre che di Ubi Banca.

Le vicende risalgono al 2013, un'epoca in cui Bazoli aveva lasciato il ruolo di consigliere Ubi da un anno anche se, per la Procura, avrebbe continuato a influire sulla sua governance. In particolare, per quanto riguarda l'accusa di ostacolo alla Vigilanza, nel mirino vi sarebbe un presunto patto parasociale tra l'associazione Ablp dei soci bresciani (con Bazoli referente) e la bergamasca Amici di Ubi Banca (con a capo Zanetti). In merito invece alla contestata illecita influenza in assemblea il riferimento è l'appuntamento del 20 aprile 2013, in cui furono rinnovate le cariche del consiglio di sorveglianza. Secondo l'accusa la partita delle nomine sarebbe stata gestita attraverso un illecito sistema di raccolta di deleghe in bianco. In sua assenza l'asse Bergamo-Brescia sarebbe capitolato a favore della lista 2 guidata da Andrea Resti. Bazoli, nel 2018, nell'udienza preliminare aveva dichiarato: «Ho agito correttamente».

In Piazza Affari Intesa Sanpaolo, che oggi pubblicherà la trimestrale, ha chiuso in calo dell'1,1% a 2,36 euro. A brillare nel corso della seduta è stata invece Mps (+2,5% a 1,17 euro) che potrebbe beneficiare del sostegno agli incentivi fiscali alle aggregazioni contenuto nel Decreto Sostegni Bis, atteso in settimana all'esame del governo.

Per Intermonte in caso di nozze tra Unicredit e Mps le Dta utilizzabili salirebbero a 3,7 miliardi dai 2,5 miliardi previsti secondo la normativa vigente, mentre per Equita una fusione tra la banca senese e Unicredit porterebbe a un beneficio in termini di conversione di Dta di 3,4 miliardi (1,1 miliardi in più rispetto alla normativa vigente) con un impatto sul livello di patrimonializzazione Cet 1 del nuovo gruppo stimato in 90 punti base (rispetto a 60).

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