Unipol detta la linea a Bper, partecipata al 9,87%, pur rimanendo al di fuori del consiglio di amministrazione. Da San Lazzaro (Bologna) dove, si è svolta ieri l'assemblea di bilancio UnipolSai (controllata da Unipol con il 73% del capitale), l'ad Carlo Cimbri ha chiesto a chiare lettere al management di Bper di dare una «risposta forte sul tema dei non performing loan (gli npl o crediti incagliati, ndr)», con una «significativa diminuzione» dei deteriorati.
A sostengo della sollecitazione, Cimbri ha poi sottolineato che per Unipol «non sarebbe un'eresia» sostenere un aumento di capitale «accompagnato da una valida prospettiva industriale». «In generale il mercato apprezza sempre situazioni chiare» ha ricordato il top manager di Unipol secondo cui, proprio per questo motivo, «non avremo difficoltà a supportare come investitori realtà che fanno operazioni forti sul mercato» con l'obiettivo di «migliorare la redditività». Attualmente per il gruppo assicurativo la partecipazione in Bper «è in carico a valori sostanzialmente allineati a quelli di mercato», il che significa, secondo la ricostruzione di un recente studio di JP Morgan, che vale il 10% della valutazione di Unipol effettuata con il metodo della somma delle parti. Non poco.
Unipol, pur rinunciando ad avere una propria rappresentanza nel board, aveva già dato indicazioni dettagliate sulla governance dell'istituto, da un lato confermando la fiducia all'ad Alessandro Vandelli, dall'altro chiedendo un rinnovamento. Trasformazione poi avvenuta con il recente rinnovo del cda dell'ex popolare emiliana. «Non sono stupito che Cimbri voglia mantenere salda la presa nel capitale di Bper, tra l'altro alleato del gruppo con un accordo di bancassurance», sostiene un analista milanese che preferisce l'anonimato che poi aggiunge: «Non mi attendo tuttavia ulteriori progetti di integrazione tra le due realtà. Tuttalpiù mi aspetto che quanto prima, chiusa con successo la ristrutturazione di UnipolBanca (di cui Unipol ha l'84% del capitale) quest'ultima possa essere ceduta proprio a Bper».
Per quanto riguarda Carige, è stata ufficializzata l'uscita del gruppo da Carige di cui era stato acquisito il 3% circa del capitale in seguito alla conversione parziale delle obbligazioni subordinate nell'ambito della ristrutturazione della banca ligure. «Non avevamo alcun interesse strategico» ha liquidato la questione Cimbri che ha negato poi di «aver mai avuto in corso alcuna trattativa per acquistare le assicurazioni» dell'istituto ligure.
Il top manager infine ha smentito che l'atteso accorpamento della catena di controllo (ovvero l'integrazione tra Unipol e UnipolSai) sia d'attualità.
«Il tema non si pone nemmeno razionalmente allo studio intanto che in Unipol sarà presente la banca» ha sottolineato Cimbri, secondo cui «Il controllo di UnipolSai ci permette di pensare a molte operazioni mentre rimanere con una sola società quotata modificherebbe il perimetro delle opzioni strategiche».Piazza Affari ha apprezzato: UnipolSai ha chiuso la seduta in rialzo dell'1,8% a 2,17 euro, mentre Unipol ha messo a segno un guadagno dello 0,4% con cui ha raggiunto quota 4,3 euro. Invariata Bper a 4,88 euro.
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