Economia

Vegas boccia il bazooka di Draghi: "Rischiamo una bolla finanziaria"

Vegad sprona l'Italia e la Ue a fare le riforme e cita il Talmud: "Se non ora quando?"

Vegas boccia il bazooka di Draghi: "Rischiamo una bolla finanziaria"

La Consob mette in guardia i mercati dal quantitative easing di Mario Draghi. A lungo andare la ricetta del governatore dell Bce per risollevare l'Europa rischia di rivelarsi controproducente. "L’enorme liquidità affluita sui mercati borsistici - avverte Giuseppe Vegas - ha contribuito a innalzare in maniera repentina il valore delle azioni portando a una crescita del rapporto tra prezzo e utili che potrebbe segnalare il rischio di bolle speculative". E, nel discorso al mercato finanziario, il presidente della Consob invita l'Italia e l’Europa a cogliere l'occasione per fare le riforme e la capital markets union. "E se non ora quando? - si chiede citando il Talmud - il tempo a disposizione non è infinito. Lasciarlo trascorrere invano sarebbe una colpa imperdonabile".

Se da una parte Vegas rinosce che il quantitative easing della Bce "ha consolidato le attese di una possibile rapida inversione della fase ciclica", dall'altra fa notare come persista "il timore di possibili effetti di contagio derivanti dalle rinnovate tensioni in Grecia". Secondo il presidente della Consob, l'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce avrebbe indotto "un radicale cambiamento nelle aspettative degli operatori e dei mercati finanziari". Dall’inizio dell’anno il mercato azionario è, infatti, cresciuto del 22,6% in Italia contro il +19,4% della Germania e il +19,1% della Francia. Tuttavia se gli indici italiani si sono riportati al di sopra del valore che avevano nel 2011, quando è esplosa la crisi del debito sovrano, sono ancora inferiori del 40% rispetto ai valori raggiunti nel 2007, prima dello scoppio della crisi finanziaria, a causa in larga parte dell’andamento negativo del settore bancario. "Il calo dei rendimenti dei titoli di Stato - sottolinea Vegas - ridurrà la spesa per il servizio del debito e renderà più agevole la realizzazione delle misure di contenimento del deficit da parte dei Paesi con maggiori squilibri di finanza pubblica". L’insieme delle condizioni macroeconomiche favorevoli, grazie all’importante contributo del quantitative easing, dovrebbe portare a una ripresa di consumi e investimenti e riattivare la domanda di credito.

Nel discorso al mercato finanziario, Vegas sprona quindi l'Unione europea a impegnarsi per portare a casa le riforme. Che, dopo l’Unione bancaria, devono passare attraverso l'Unione dei mercati dei capitali. "L'obiettivo ultimo - spiega - è disporre di un sistema normativo e istituzionale in grado di sostenere l’attività economica". Per il numero uno della Consob, occorre in generale "un disegno più ampio, volto a promuovere tutte le diverse forme di finanziamento delle attività produttive".

"Per questo motivo non si può che apprezzare l’iniziativa della Commissione europea che ha ritenuto che fosse giunta l’ora di dare vita al progetto di una unione dei mercati dei capitali realmente integrata", riprende il presidente della Consob ricordando che la proposta di Bruxelles, al momento in consultazione, "pone un obiettivo di carattere molto ambizioso: agevolare il finanziamento delle imprese, soprattutto di piccole e media dimensione, aprendo loro l’accesso al mercato finanziario e consentendo una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento".

Commenti