Per le venete spunta la carta Invitalia. Padoan: "Aumento solo un'opzione"

Ma l'Agenzia sarebbe fredda. Viola: "Dopo Siena c'è più spazio"

Per le venete spunta la carta Invitalia. Padoan: "Aumento solo un'opzione"

«Nella misura in cui dossier Mps si chiude, probabilmente c'è più spazio per lavorare sul nostro», ha detto ieri l'ad della Popolare di Vicenza, nonchè presidente del comitato esecutivo di Veneto Banca, Fabrizio Viola, lasciando la sede dell'istituto vicentino al termine dell'ennesimo cda che si è riunito per fare il punto della situazione dopo il forfait del fondo Atlante. Il banchiere, per altro ex timoniere del Montepaschi, ha anche confermato che fra le ipotesi al vaglio per trovare il miliardo in più chiesto ai privati dalla Commissione Ue in cambio del via libera alla ricapitalizzazione precauzionale, c'è anche l'intervento di fondi di private equity (i nomi sono quelli di Atlas, Centerbrige e Warburg Pincus).

Ma ai piani alti del ministero del Tesoro, mentre prosegue il lavoro degli sherpa di Padoan lungo l'asse Roma-Bruxelles, qualcuno avrebbe avanzato anche un'altra opzione. Secondo quanto risulta al Giornale sarebeb stato fatto il nome di Invitalia, ovvero l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti (ex Sviluppo Italia) guidata da Domenico Arcuri e di proprietà del Tesoro, che era stata già chiamata in campo per Alitalia (con 300 milioni di investimento) prima che per la compagnia scattasse il commissariamento. Invitalia si occupa di aziende in crisi ma ha acquistato di recente la Banca del Mezzogiorno da Poste e l'operazione potrebbe essere varata attraverso di essa. La reazione dei vertici dell'Agenzia sarebbe però stata fredda, anche perché l'«obolo» per le venete rischierebbe di far saltare i finanziamenti già avviati. Il governo deve dunque trovare al più presto una soluzione credibile perché dall'Europa si vuole chiudere il negoziato entro giugno. Senza sottovalutare l'impatto delle incertezze sul fronte della raccolta delle due banche. Non a caso, sono le indiscrezioni circolate ieri, il cda della Vicenza avrebbe deciso di scrivere una lettera al ministero, evidenziando i rischi dello stallo. Nel pomeriggio è arrivata una dichiarazione sibillina di Padoan da Bruxelles: «Stiamo continuando a lavorare sul caso delle banche venete, che è diverso da quello di Montepaschi.

Tra le opzioni c'è anche quella della ricapitalizzazione precauzionale». C'è da chiedersi allora su cosa si stia trattando a Bruxelles e se quella del ministro non sia una involontaria, quasi freudiana, ammissione di pre-fallimento. Di certo, un'altra opzione c'è: il bail in.

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