Dopo tanta tempesta, la schiarita. E quando accade, il mercato è pronto a rispondere positivamente, acquistando azioni. E così ieri il titolo Volkswagen è cresciuto in un botto del 6%, a oltre 140 euro, dopo che la Casa madre ha abbondantemente ridimensionato, conclusi gli opportuni accertamenti, il numero delle vetture con i dati sulle emissioni di CO2 (anidride carbonica) «truccati». Le manipolazioni sui valori di CO2 riguarderebbero solo 36mila auto, molto meno rispetto alle prime stime, fornite dalla stessa azienda, che segnalavano circa 800mila veicoli forse coinvolti. In una nota, il gruppo aggiunge che le varianti di modelli coinvolte «dalle lievi modifiche» delle emissioni, risultanti dalle sue indagini interne, «saranno rimisurate da una società di servizi neutrale sotto il controllo delle autorità pertinenti entro Natale». Considerando una produzione annuale di circa 36mila unità, le versioni coinvolte corrispondono più o meno allo 0,5% del volume di vetture con il marchio Vw. La procedura seguita riguarda anche Audi, Seat, Skoda e veicoli commerciali. Il mercato, da parte sua, ha soprattutto apprezzato il punto della nota dove si spiega che «l'impatto negativo sugli utili di 2 miliardi, inizialmente previsto, non è stato confermato», e che «se vi sarà un lieve impatto economico, dipenderà dai risultati delle nuove misurazioni».Oggi, intanto, il presidente e l'ad del colosso tedesco, Hans Dieter Pötsch e Matthias Müller, faranno il punto, durante una conferenza stampa a Wolfsburg, sui risultati intermedi delle indagini.
È possibile che i vertici rispondano anche sull'esito del recente incontro, a Doha, con il fondo sovrano del Qatar. Il socio dell'Emirato (17%) avrebbe chiesto a Vw di depotenziare il sindacato Ig Metall, il quale è presente nella co-gestione del gruppo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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