Una via a Edgardo Sogno «maestro della libertà»

La Moratti, accanto al padre ex partigiano, ha intitolato una strada ad un eroe «coraggioso della Resistenza»

Un «eroe coraggioso». Un «maestro che ha fatto della libertà un ideale che l’ha condotto in tutta la sua vita», e che dimostra come la Resistenza sia stata «un canto corale». Così il sindaco Letizia Moratti ieri ha inaugurato insieme al padre Paolo Brichetto una via dedicata a Edgardo Sogno. Il papà del sindaco aveva militato da partigiano nella stessa organizzazione - la Brigata «Franchi» - in cui aveva combattuto Sogno. La strada si trova perpendicolare a via Ornato, tra via Guido da Velate e via Pozzobonelli. La Moratti ha ricordato che nel 1942 Sogno, «da giovane ufficiale, in Francia, annunciando che avrebbe vinto l’Alleato, subì l’accusa di alto tradimento», e un «anno dopo liberò Ferruccio Parri, proprio nel quartier generale delle Ss in via Santa Margherita, il che gli costò l’internamento in un lager, e poi la medaglia d’oro alla Resistenza». La sua vita, ha proseguito, dimostra che la Resistenza «nasce da un sentimento di coscienza individuale, da valori che partono da posizioni politiche diverse», ed è la «memoria di un passaggio nella nostra storia che va ancora riconosciuto pienamente, un patrimonio di tutti per fare tesoro della nostra storia», con la testimonianza che «la via della libertà passa anche attraverso il riconoscimento delle idee altrui».
Con un documento «che dimostra che la Brigata Franchi aveva ricevuto aiuti da un’organizzazione britannica con armi e viveri» e che reca i «visti di tutte le organizzazioni partigiane», Paolo Brichetto, deportato a Dachau e medaglia d’argento e bronzo al valor militare per la Resistenza, è intervenuto all’inaugurazione. Il documento, ha spiegato Brichetto, «dimostra come Sogno non era reazionario e lo ha sempre dimostrato combattendo per la libertà». È un personaggio di destra ma non si può considerare reazionario. La Franchi ha sempre dimostrato che per la libertà non si doveva guardare in faccia a nessuno».
Accanto al sindaco anche le figlie di Sogno, Sofia e Laura, e il rappresentante del «Comitato per le Libertà Edgardo Sogno».

«Non ho sentito polemiche su questa intitolazione e se ci sono state mi dispiace moltissimo - ha concluso la Moratti - perchè vuol dire non riconoscere un eroe che ha combattuto per la libertà al di là della propria cultura politica. La brigata Franchi ha lavorato con le brigate di tutte le appartenenze politiche e culturali, anche con la Brigata Garibaldi. È venuto il momento di riconoscere nella resistenza un patrimonio di tutti».

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