Economia

Edilizia, boom del "nero": pizzicati 5.246 evasori con redditi da 3 miliardi

Smascherate oltre 5mila imprese edili che negli ultimi tre anni hanno eseguito lavori senza dichiarare nulla. Circa 3 miliardi di euro i redditi non dichiarati, ltre 10mila gli irregolari

Edilizia, boom del "nero": 
pizzicati 5.246 evasori 
con redditi da 3 miliardi

Roma - Non un centesimo all'erario. Evasoro totali. Sono oltre cinquemila le imprese edili che, negli ultimi tre anni, hanno eseguito lavori di ristrutturazione senza dichiarare un euro di reddito. La Guardia di Finanza ha scovato 5.246 evasori totali nell’ambito del progetto "Pandora", l’operazione avviata nel 2006 sulle ristrutturazioni per le quali sono stati richiesti sgravi fiscali e sviluppata dal nucleo speciale entrate delle Fiamme Gialle in stretta sinergia operativa con i reparti territoriali.

Aperto il vaso di Pandora Il comando tutela della Finanza pubblica della Guardia di Finanza, concentrando la propria attenzione nel settore edilizio, ha concluso l’operazione che ha portato alla scoperta di 5.269 evasori, pari a 3 miliardi circa di redditi evasi, quasi 500 milioni di euro di iva non dichiarata e non versata all’Erario e oltre 10mila posizioni lavorative irregolari. I controlli eseguiti dalle Fiamme Gialle su tutto il territorio nazionale da parte dai reparti territoriali, in coordinamento con i reparti speciali e in particolare con il nucleo speciale entrate, hanno fatto registrare il tasso più elevato di inadempienza nelle Regioni del Nord, soprattutto in Lombardia dove sono stati individuati 571 milioni di euro di base imponibile evasa, 1.128 posizioni lavorative irregolari e 649 evasori. A seguire si è collocata la Regione Lazio, dove le 769 imprese controllate hanno occultato al Fisco 263 milioni di euro facendo emergere 1.364 posizione lavorative irregolari. Il record delle violazioni al Sud, invece, spetta alla Calabria con 156 milioni di euro di redditi evasi e 617 posizioni lavorative irregolari scoperte.

La rete di evasione Gli evasori scoperti operavano nel comporto delle ristrutturazioni edilizie nel quale al momento persistono importanti agevolazioni fiscali per i privati, ai quali, però, è fatto obbligo di seguire una procedura che prevede il pagamento delle prestazioni ricevute unicamente a mezzo di bonifico bancario. Le posizioni di quelle aziende che hanno dichiarato al Fisco redditi inferiori a quelli risultanti dai pagamenti effettuati tramite bonifico bancario dai committenti, sono state oggetto di verifica a cura delle parti territoriali appositamente attivati dal comando tutela della finanza pubblica.

Sono circa 10mila le posizioni lavorative irregolari scoperte nei controlli effettuate tra le imprese edili che hanno eseguito negli ultimi anni lavori di ristrutturazione.

 

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