Marianna Bartoccelli
da Roma
I patti, alla fine, sono stati rispettati e la Corte Costituzionale torna ai ranghi completi. Con 587 voti (il quorum necessario è di 561) ieri le camere in seduta comune hanno eletto anche il candidato indicato dal centrosinistra Gaetano Silvestri, superando così limpasse delle ultime due sedute, dove non veniva raggiunto il quorum necessario. Ottenuto invece subito alla prima seduta dopo la designazione, il 15 giugno, da Luigi Mazzella, lex-mimistro alla funzione pubblica indicato dalla Cdl.
Allelezione hanno partecipato 760 tra deputati e senatori e, anche nello scrutinio di ieri, 59 voti sono andati al capogruppo dei Ds Luciano Violante, già candidato del centrosinistra alla carica di giudice costituzionale. Ventidue i voti nulli. Nella precedente votazione, Silvestri si era fermato a 532, 30 in meno del necessario. Ed erano i voti andati a Violante. Per mettere fine ad ogni polemica (i franchi tiratori venivano da sinistra, secondo alcuni) Luciano Violante ha subito dichiarato di essere grato ai capigruppo e a tutti i parlamentari per aver contribuito lealmente a portare a compimento lintesa tra maggioranza e opposizione volta ad assicurare il plenum e la funzionalità della Corte costituzionale».
Anche per Renato Schifani «i patti sono stati rispettati. Forza Italia e la Cdl hanno sempre avuto un comportamento corretto». E augurando buon lavoro ai due, ha aggiunto: «I 59 voti di oggi a Violante dimostrano che i problemi erano nellopposizione». Respinge ogni accusa Anna Finocchiaro, che dopo lannuncio del presidente Casini, sottolinea: «Il Parlamento si è riscattato in questo modo da una pagina non felice della sua storia...». E sullelezione di Silvestri aggiunge: «Penso che Gaetano Silvestri sia una ricchezza per la Corte Costituzionale perché è un autorevolissimo costituzionalista apprezzato e stimato. In più ha ricoperto ruoli istituzionali molti importanti, dal Csm allUniversità di Messina della quale è stato rettore».
Allelezione di Silvestri, accanto a Casini, in aula cera anche Marcello Pera; entrambi si sono dichiarati soddisfatti «di aver sciolto un nodo».
«Meglio tardi che mai» è stato il commento di Romano Prodi, mentre Domenico Nania, capogruppo al Senato di An, si è limitato a dichiarare «la sua soddisfazione per la elezione di due giuristi di valore». Soddisfatto a metà Roberto Giachetti, il deputato della Margherta in sciopero della fame da 25 giorni per la mancata elezione dei due componenti della Consulta.
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