Elisabetta Canalis: «Studio da attrice ma sogno di fare la conduttrice tv»

Intervista con l’ex velina compagna di Muccino che domenica torna a «Controcampo» con Piccinini

Massimo Bertarelli

Cara Elisabetta Canalis, non si è ancora stufata di stare al telefono?
«No, sono una testimonial ideale. Tra chiamate e messaggini io al telefono ci vivo».
Fino a quando andrà avanti il tormentone del cellulare?
«Credo ancora per un po’. Facciamo tutto passo per passo, senza conoscere il finale».
Anche dall’America continua a telefonare?
«Certo. Ormai questa è la mia seconda patria. In gennaio sono rimasta un mese e mezzo a New York per un corso d’inglese. Poi a Los Angeles ho passato tre mesi tra vacanze e scuola di recitazione».
Cosa ha imparato meglio, inglese o recitazione?
«Be’, l’inglese un po’ lo sapevo già. L’ho studiato per undici anni....».
Poi non ha fatto Lingue alla Statale di Milano?
«Solo il primo anno, perché ho cominciato a lavorare in tv».
Preferisce New York o Los Angeles?
«Los Angeles. New York è troppo europea, si fa sempre tutto di corsa. A Los Angeles prendi le cose con calma, come se gli altri non ci fossero: basti dire che quando portavo fuori il cane restavo in pigiama».
Ma lei in America è andata anche per lavoro...
«Sì, sto girando Natale a New York».
Quando finirà?
«A metà ottobre».
Scusi, ma come fa a girare contemporaneamente gli spot e il film?
«Semplice: volo».
Come dire che se non è al telefono è in aereo...
«Più o meno. Tanto che potrei fare una classifica delle compagnie aeree e dei check in».
Mai perso i bagagli?
«Come no. E ci ho messo quindici giorni per riaverli».
De Sica, Ferilli, Ghini sono i suoi partner nel film di Neri Parenti. Naturalmente sono tutti simpatici, affettuosi e disponibili...
«Ma è la verità. Però...»
Però...
«La Ferilli non la conosco di persona».
Ah ecco, magari ne riparliamo dopo. Senta: lei si spoglia, nel film?
«No, mi dispiace, proprio zero. La figlia di Christian De Sica non può spogliarsi».
Eppure ci sono dei calendari nel suo passato...
«Ne ho fatto uno per Max, mi pare nel 2003. E poi c’è un servizio per GQ».
Discorso chiuso?
«E chi lo sa. Se ci fosse un bravo fotografo, per immagini d’alto livello. Basta che non siano volgari. Ci sono foto volgari con donne vestitissime. Meglio mille volte nuda per Newton, anche se ormai...».
Eh sì, pace all’anima sua, doveva pensarci prima. Comunque, tra inglese, recitazione, cinema e pubblicità, trova il tempo anche per il suo primo amore, la tv...
«Sì, domenica pomeriggio ricomincio».
Chissà che intasamento nei cieli. Scusi, ma chi l’ha scelto quel titolo, Controcampo-Ultimo minuto. Ci vuole mezz’ora a dirlo tutto?
«Mi sembra l’ultimo dei problemi».
Lei cosa farà?
«Credo che interverrò con le domande agli ospiti, tra cronache, filmati, interviste e curiosità».
In minigonna?
«E dagli. Forse qualche volta. Mi sembra più adatta a Federica Fontana che condurrà il Controcampo della sera».
A proposito di abbigliamento, come mai non hanno ancora ricoverato il sarto di Mughini?
«Ha scoperto degli stilisti stranieri, molto raffinati. Si sa, la moda è strana. Tra noi c’è una specie di amore-odio, io non posso vivere senza lui».
La compagnia di giro è la stessa del vecchio Controcampo serale...
«In parte sì. Ma non so ancora chi sarà fisso e chi pendolare».
Non è un rischio?
«In che senso?»
La gente a quell’ora vuole i gol, non le chiacchiere...
«Ma ci sarà spazio per tutto, gol, moviola e un anche un po’ di chiacchiere da talk show».
Inutile dire che va d’accordo con tutti, a cominciare da Piccinini?
«Certo. Se no, non sarei tornata».
Le piace anche come telecronista? Non urla troppo?
«Ha mai sentito gli altri?».
E di Elenora Pedron, che le ha ceduto il posto, cosa pensa?
«Molto carina, tranquilla. Nessuna rivalità con me».
Il tifoso, maschio, apprezza le belle ragazze più come soprammobili che come opinioniste...
«La tv è piena di donne che parlano di sport. Io non sono una giornalista sportiva, ma mi fa piacere vedere una bella donna che discute di calcio».
Chi è la più brava tra le sue colleghe calciofile, Simona Ventura, Ilaria D’Amico, Paola Ferrari?
«Simona una brava presentatrice, che non nasconde di essere una bella donna con un bel corpo».
Qual è il suo modello?
«Più di tutte mi piace Alessia Marcuzzi».
Guarda caso una che non fa sport. Lei è molto appassionata di calcio?
«Mi piace, ma non sono malata».
Per chi tifa? Lo sanno in molti, non tutti...
«Per l’Inter e per la Torres, la squadra di Sassari, la mia città».
Da interista avrà difeso Materazzi contro Zidane?
«E chi non non l’ha difeso. Anche i milanisti e gli juventini. Facciamo di tutto contro la violenza e poi in Francia lo celebrano come un eroe. Pazzesco».
Ha visto che Vieri è finito all’Atalanta con uno stipendio da impiegatino, 1500 euro al mese?
«La dimostrazione che lui ama il calcio».
Ha visto più partite di Vieri o più film di Gabriele Muccino?
«Passiamo alla prossima domanda».
Si considera già un’attrice?
«Neanche per sogno».
Il suo film del cuore?
«Carlito’s Way di De Palma. Tra i registi italiani adoro la Wertmüller, amo Travolti da un insolito destino e Ninfa plebea». Oltre che da Muccino da chi le piacerebbe essere diretta?
«Mi interessa più un un bel ruolo che un grande regista».
Dovendo scegliere: attrice o conduttrice tv?
«Conduttrice tv. Il cinema è arrivato dopo e nei miei pensieri viene dopo anche oggi».
Mai avuto proposte per un reality?
«No».
Lo farebbe?
«Come conduttrice. Come concorrente mai».
È vero che nel ’99 fu bocciata da Pieraccioni ai provini di Il pesce innamorato?
«Verissimo.

Ma ero una ragazzina. Come recitazione una capra».
Per fortuna Antonio Ricci ha avuto più fiuto...
«Ricci ha sempre fiuto. È il più grande. Sa sempre in anticipo quello che succederà».
Anche alle sue ex veline?
«Chissà».

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