Lev him be, Elton. Lascia stare il piccolo Lev, questo bimbo ucraino che ha solo 15 mesi, una mamma alcolizzata e sieropositiva, un papà che si è volatilizzato. Elton John, il baronetto, vorrebbe adottarlo, portarlo via da quellorfanotrofio per bimbi sieropositivi dove lha incontrato e lha subito adorato. Ma tutti in coro gli hanno risposto di no: prima il governo ucraino, poi, ieri, la mamma del piccolo. La giovane Marina, venticinque anni e un passato tormentato, fatto di bottiglie e un virus che si chiama Hiv e ha trasmesso ai suoi bambini, ha parlato con i giornalisti del Sun e ha giurato di voler cambiare vita. E ha promesso: «Non lascerò mai mio figlio a Elton John, per tutti i soldi del mondo». Perché poi quel pensierino dei quattrini sorge sempre, quellaccusa che, sotto sotto, viene rinfacciata a tutte le star che hanno adottato (o ci hanno provato), come Madonna e Angelina Jolie, cioè: volete fare shopping di pargoli, pensate che il denaro possa comprare tutto, anche laffetto. E credete di essere al di sopra delle regole.
Ma quelle, in Ucraina, le hanno subito ricordate a Elton, quando a metà settembre ha espresso il suo desiderio di adottare Lev. Primo, Kiev non riconosce le nozze fra omosessuali, quindi la coppia Elton John - David Furnish non può adottare; secondo, la differenza di età fra il padre adottivo e il bimbo, che supera i 45 anni previsti dal codice. E la legge, ha chiarito il ministro per la Famiglia, «è uguale per tutti: per un presidente, per un ministro, per Elton John».
Certo laccenno ai soldi da parte della signora è sospetto, somiglia quasi a un suggerimento. Ma poi ha insistito: «So che Elton si è innamorato del mio Lev. E capisco i suoi sentimenti. Ma io voglio superare i miei problemi e rivoglio i miei bambini». Il cantante potrebbe offrire una vita migliore al piccolo? Dovrà convincere Marina e il governo di Kiev.
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