Udine - Arresto cardiocircolatorio dopo una crisi di natura elettrolitica conseguente alla disidratazione. Questo uno dei primi risultati ai quali sono giunti i primi esami dell’autopsia eseguita ieri sera a Udine, nell’ospedale Santa Maria della Misericordia sul corpo di Eluana Englaro, morta lunedì sera nella casa di riposo La Quiete. La causa della morte di Eluana è compatibile con il protocollo previsto per l’interruzione di alimentazione e idratazione. Lo ha detto il procuratore generale di Trieste, Beniamino Deidda, parlando con i giornalisti a Trieste dopo un incontro con il procuratore della Repubblica di Udine, Antonio Biancardi.
Deidda conferma "Le conclusioni - ha detto Deidda incontrando i giornalisti per pochi minuti - non sono ancora ufficiali, ma possiamo dire allo stato che i periti nominati dal procuratore della Repubblica di Udine hanno concluso per una causa di morte, indicata in uno scompenso cardiorespiratorio, compatibile con il protocollo previsto e citato nella perizia". Per quanto riguarda i tempi per il rilascio del nulla osta per il trasferimento di Eluana dall’ospedale di Udine al cimitero di Paluzza, dove sarà sepolta, Deidda ha detto di credere che "si tratti di una questione di ore e - ha aggiunto - comunque sarà il procuratore della Repubblica competente a darlo. Queste conclusioni - ha precisato Deidda - non sono ancora depositate ufficialmente. Ci sono state anticipate dai periti". Rispondendo alle domande dei giornalisti sui tempi necessari per conoscere i risultati degli esami tossicologici, per i quali sono previsti alcuni giorni, Deidda ha ribadito che "allo stato possiamo dire che la causa della morte è compatibile con l’attuazione del protocollo. Quando ci sarà nota l’altra parte delle analisi - ha concluso - ne parleremo".
La relazione Durante l’autopsia gli anatomopatologi hanno completato tutti i prelievi di campioni di tessuti e organi per le analisi di laboratorio, compresi campioni di tessuti cerebrali. L’esame autoptico è stato coordinato dal medico legale friulano Carlo Moreschi, perito nominato dalla procura insieme a Daniele Rodriguez, direttore della scuola di specializzazione in medicina Legale di Padova, e Rino Fraldi, docente di tossicologia forense di Macerata, la famiglia Englaro ha nominato propri consulenti il medico legale Stefano Pizzolitto di Udine e il chimico Nelia Malusà di Trieste.
Oggi o domani i funerali I funerali di Eluana si svolgeranno oggi o al massimo domani mattina con una cerimonia religiosa nel piccolo paesino di Paluzza, in Carnia, terra d’origine della famiglia Englaro. Il procuratore della Repubblica di Udine, Biancardi, ha concesso il "nulla osta" per la sepoltura di Eluana. E il parroco di Paluzza, don Tarcisio Puntel, ha ricevuto l’autorizzazione dell’arcivescovo di Udine monsignor Pietro Brollo, per il rito religioso, così come desiderava lo zio di Eluana, Armando, che si sta occupando delle pratiche delle esequie. Al funerale, però, la madre Saturna, gravemente malata, non sarà presente così come il padre Beppino. Ci saranno invece due amiche di Eluana, dei tempi della scuola, che le porgeranno l’ultimo saluto. La donna non sarà cremata. Lo fa sapere lo zio Armando. "Abbiamo deciso così. Quando sarà dato il nulla osta per la sepoltura, Eluana arriverà, qui, a Paluzza, e riposerà nel cimitero di San Daniele".
Il Papa: "La vita va custodita" "La vita dell’uomo non è un bene disponibile, ma un prezioso scrigno da custodire e curare con ogni attenzione possibile, dal momento del suo inizio fino al suo ultimo e naturale compimento", ha riaffermato Benedetto XVI nel discorso rivolto ai malati (condotti dall’Unitalsi) in occasione della Giornata Mondiale del Malato. Pur senza citare il caso Englaro, il Papa ha anche aggiunto che di tale esigenza di proteggere la vita "ci rendiamo conto sempre più". "La vita - ha spiegato - è mistero che di per se stesso chiede responsabilità, amore, pazienza, carità, da parte di tutti e di ciascuno". "Ancor più - ha aggiunto - è necessario circondare di premure e rispetto chi è ammalato e sofferente". Il Santo Padre ha ammesso che "questo non è sempre facile". "Sappiamo però - ha sottolineato - dove poter attingere il coraggio e la pazienza per affrontare le vicissitudini dell’esistenza terrena, in particolare le malattie e ogni genere di sofferenza. Per noi cristiani è in Cristo che si trova la risposta all’enigma del dolore e della morte".
Alfano accusa "Eluana non è morta di incidente, né di protocollo, ma di sentenza". Così il ministro della Giustizia Angelino Alfano durante la trasmissione Ballarò. Incalzato dal conduttore Giovanni Floris che gli chiedeva se dunque intendesse dire che la morte della donna da 17 anni in stato vegetativo fosse colpa dei giudici, il Guardasigilli ha risposto: "Non faccio attribuzione di responsabilità ai giudici. Io rispetto le sentenze e quella su Eluana è motivata secondo diritto". Alfano ha definito "doveroso" l’intervento del governo, che ha "fatto di tutto per evitare la morte di Eluana". E ha sottolineato che se ora come sembra si andrà all’approvazione del ddl sul testamento biologico, Eluana sarà l’unica persona a essere morta "di fame e di sete in base a una sentenza pronunciata in nome del popolo italiano".
Il Csm lo contesta Le dichiarazioni di Alfano hanno suscitato diverse, e pesanti, critiche tra i consiglieri, togati e laici, del Csm. "Sono dichiarazioni che si commentano da sé - afferma il togato di Magistratura Democratica Livio Pepino - il problema in questo caso non è l’effetto di una sentenza, ma se è lecita la costrizione invasiva e crudele a una condizione di stato vegetativo". Secondo Pepino, "chi usa il termine omicidio o eutanasia, usa un termine improprio: il problema era un accanimento puro e semplice, fine a se stesso, una disumanità e una cattiveria". Mentre i laici del Pdl preferiscono non commentare, Mauro Volpi, laico del centrosinistra, sottolinea che "vi è una corsa da parte degli uomini politici a dichiarazioni barbare. Ci sono state pronunce definitive che non hanno ucciso nessuno, ma hanno consentito a un padre di far valere la volontà della figlia". Anche per il togato di Unicost Fabio Roia, l’affermazione del Guardasigilli "è preoccupante": "I giudici in questo caso - rileva - hanno interpretato le norme, anche con grande sofferenza, in assenza di una legge". Il laico dell’Udc Ugo Bergamo, invece, non ritiene che le parole del ministro siano state "azzardate", ma, a suo parere, "propongono una obiettiva ricostruzione dei fatti: è chiaro - osserva - che è la sentenza che ha detto che andavano eliminate l’idratazione e la nutrizione".
Il caso Englaro è al centro di una pratica aperta al Csm nello scorso novembre per tutelare i giudici della Suprema Corte dagli attacchi ricevuti all’indomani della sentenza definitiva su Eluana: anche le dichiarazioni di Alfano potrebbero rientrare nella discussione prevista in plenum nelle prossime settimane sulle due delibere (una di maggioranza e una di minoranza) che saranno proposte dalla prima commissione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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