Emendamenti record L’Unione batte il Polo

È la prima volta che la maggioranza propone più modifiche al testo rispetto all’opposizione: sono quasi mille contro le 805 del centrodestra

Emendamenti record L’Unione batte il Polo

da Roma

Maggioranza batte opposizione 982 a 805. Sono nel complesso quasi 1.800 gli emendamenti alla Finanziaria presentati al Senato. E per la prima volta la coalizione che sostiene il governo ne presenta di più di chi vota contro l’esecutivo in carica. Al punto che il relatore di maggioranza Giovanni Legnini (Unione) apprezza il comportamento della Casa delle Libertà nel numero limitato di emendamenti; ed invita la maggioranza a dimezzare quelli presentati. Tant’è che l’orientamento dell’Unione è di confermare non più di 500 emendamenti. Scelta che arriva anche dopo il monito di Franco Marini: il centrosinistra ha presentato troppi emendamenti, dice il presidente del Senato.
Al di là dell’ammontare complessivo delle richieste di modifica, però, forti perplessità vengono espresse dagli organismi tecnici di Palazzo Madama e dell’Economia sulla copertura di determinati e qualificanti emendamenti. Per esempio, l’eliminazione del ticket verrebbe coperto con un taglio lineare dei consumi intermedi di tutti i ministeri, così da recuperare nel 2008 circa 900 milioni. Come si ricorderà una misura del genere era anche contenuta nella Finanziaria di quest’anno (comma 507), ampiamente disattesa; al punto che quei tagli figurativi dei bilanci sono stati poi reintegrati con il decreto di luglio sul «tesoretto». Un contributo alla copertura dell’eliminazione del ticket verrebbe anche dalla riduzione a cinque dei consiglieri di amministrazione della Consip, la società del ministero dell’Economia specializzata nella centralizzazione degli acquisti. La manovra, poi, con una mano riduce i costi della politica; con l’altra li aumenta. Fra gli emendamenti della maggioranza c’è anche quello che prevede di stanziare l’1,5% delle risorse non utilizzate del Fondo per le aree sottoutilizzate per gli uffici tecnici del ministero di Pierluigi Bersani. Questi consulenti dovranno verificare l’attuazione dei progetti del ministero stesso.
E veniamo all’Ici. Gli sconti previsti dal decreto sulla prima casa (una detrazione fino a 300 euro) non sarà più limitata a chi denuncia 50mila euro; ma a tutti i proprietari. Con l’esclusione degli immobili accatastati A/1 ed A/8: case di lusso. La scelta sembra sia stata fatta per semplificare i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate per verificare se la detrazione Ici veniva realmente fatta da chi ne ha realmente diritto. Ma anche per assicurarsi (per il momento) i voti dei diniani.
L’Agenzia delle Entrate sarà poi costretta agli straordinari vista la definizione di un nuovo «riccometro». Si tratta di nuovi parametri di reddito per avere accesso agli sconti su una serie di servizi; che vanno dagli asili nido alle tasse universitarie. Per restare in materia fiscale, gli emendamenti alla manovra prevedono modifiche alla nuova base imponibile per l’Ires: in modo particolare viene attenuta la stretta sulla deducibilità degli interessi passivi sulle piccole imprese. Mentre l’Irap dal primo gennaio del 2009 diventerà una tassa regionale a tutti gli effetti.


Con un tempismo sospetto la Regione Campania ha annunciato che sta studiando l’emissione di titoli per un miliardo di euro. E dal Senato arriva l’indicazione che maggioranza ed opposizione presenteranno un emendamento bipartisan per limitare l’indebitamento degli enti locali con prodotti finanziari derivati.

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