«Emozionante l’esordio con la maglia di Baresi»

In tribuna c’erano i suoi genitori: «Sono loro che mi hanno portato bene»

Nostro inviato a Duisburg

Il suo debutto al mondiale è soprattutto in un’immagine: «L’allungo più impegnativo della partita, quello per abbracciare Francesco, prima avevo il cuore a duemila». Andrea Barzagli, toscano di Fiesole, che a Firenze significa soprattutto tifo viola, è il volto nuovo del mondiale azzurro. Il difensore del Palermo, che da ragazzino sognava di indossare la maglia di Franco Baresi, «il mio idolo», ha fatto diventare il suo sogno realtà. Non solo porta la maglia con il numero del grande difensore del Milan, ma «ora lì in mezzo alla difesa azzurra ci sono anch’io». Venticinque anni compiuti l’8 maggio scorso, Barzagli tiene a sottolineare di aver «cominciato a tirar calci al pallone nella Cattolica Virtus, come Paolo Rossi. Ero attaccante, poi mi vide Giuseppe Pillon alla Pistoiese quando avevo 18 anni e mi disse “cosa fai lì in mezzo? Mettiti dietro”. E aveva ragione, quando lo incontro ancora lo ringrazio».
Nel giro di 14 mesi è cambiata radicalmente la sua carriera: prima l’esordio in serie A il 31 agosto 2003 con la maglia del Chievo (1-1 a Brescia), poi quello in nazionale – dopo l’esperienza di Salonicco con l’Olimpica nell’estate di due anni fa - con Lippi nella «sperimentale» di Messina il 17 novembre 2004 (Italia-Finlandia 1-0). Da quel momento diventa uno dei più convocati: 15 chiamate fino alle amichevoli premondiali, otto presenze. Lunedì sera a Kaiserslautern erano in tribuna a vederlo mamma Anna e papà Saverio. «Mi hanno portato bene», ha sorriso Barzagli che al momento è single. Il suo presidente Zamparini ha chiesto 15 milioni di euro per lasciarlo andar via dalla Sicilia. Dopo il debutto mondiale, la quotazione potrebbe essere salita a venti. «Gli ho già detto prima di partire che è una valutazione spropositata, ma adesso penso al Mondiale, poi ne riparleremo». Meglio parlare dell’esordio tedesco: «Non me l’aspettavo, il mister mi ha detto di scaldarmi e dopo cinque minuti sono entrato. Emozionato? Quando vai in campo per partite come queste, non c’è spazio per le emozioni».

Lo stesso dovrà accadere venerdì quando incontrerà Shevchenko. «Sto già mettendo più impegno in allenamento, ma deciderà il mister se confermarmi». Con Materazzi e Nesta indisponibili, la strada per il bis è spianata.

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