Il rigassificatore di Porto Empedocle ( Agrigento) si farà. Il Consiglio di Stato sconfessa il Tar dando in praticail via libera a un’opera fondamentale, bloccata dai «signori del no» che imperversano impuniti dalle Alpi (leggi Susa) alle Piramidi. «Enel accoglie con profonda soddisfazione questa decisione commenta subito l’ad Fulvio Conti- Il rigassificatore di Porto Empedocle è fondamentale per la diversificazione degli approvvigionamenti del Paese, ma anche strategico per l’integrazione verticale dell’Enel nella filiera del gas naturale e di grande stimolo per lo sviluppo dell’economia siciliana». Un plauso alla decisione del Consiglio di Stato arriva anche dai sindacati, Cgil compresa, mentre Legambiente accusa il colpo. In ogni caso si tratta di un’opera strategica che, finalmente, può entrare nella fase di realizzazione.L’investimento è importante: 800 milioni di euro. Il progetto della società Nuove Energie (90% Enel e 10% Gruppo Siderurgica Investimenti), prevede un terminale di rigassificazione di Gnl (gas naturale liquefatto) nell’area del porto. Un terminal che avrà una capacità di 8 miliardi di metricubi l’anno con due serbatoi interrati da 160mila metri cubi (unico in Europa). I lavori dureranno circa 54 mesi (ossia circa 4 anni e mezzo), mentre il cantiere richiederà una manodopera di almeno 900 persone. Una volta in esercizio, l’impianto occuperà120dipendenti(200compreso l’indotto).
Ammonta, invece, a 50 milioni il pacchetto di misurecompensativeafavoredelterritorio, mirate allo sviluppo dell’area: una banchina per le navi da crociera a Porto Empedocle per rilanciare il turismo internazionale nell’area, l’allestimento del Museo del Mare, la riqualificazione del sistema di illuminazione nella Valle dei Templi e la conversione a gas della centrale termoelettrica esistente. Attualmente i rigassificatori previsti in Italia sono cinque e coprono circa un terzo del fabbisogno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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