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Elon Musk e le dimissioni da Ceo di Twitter

Gli utenti hanno risposto al sondaggio lanciato dallo stesso Musk, confermando di non volerlo come Ceo. Ora la ricerca di un sostituto tanto folle da volere accettare l'incarico

Elon Musk e le dimissioni da Ceo di Twitter

Vox populi. Così aveva scritto Elon Musk a novembre quando, rispondendo a un sondaggio, gli utenti di Twitter hanno voluto riaprire le porte all’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, bannato dalla piattaforma all’indomani dell’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021.

Ora, la stessa voce del popolo, ha sancito che Elon Musk debba fare un passo indietro, dimettendosi dalla carica di Ceo.

Il sondaggio del Ceo di Twitter

È stato lo stesso Musk a chiedere agli utenti se ritenessero necessarie le sue dimissioni dalla carica di Ceo. Il sondaggio offre una lettura chiara: il 57,5% dei 17milioni di votanti ha espresso la volontà che Musk si faccia da parte. Quasi 6 persone su 10, un dato che deve fare riflettere nel contesto generale.

Musk ha acquistato Twitter perché era convinto che la piattaforma potesse essere sfruttata meglio ma, subito dopo essere entrato in possesso delle chiavi del palazzo, si è reso conto che trovare soluzione ai problemi e dare un’impronta chiara a Twitter è cosa più facile a dirsi che a farsi.

Ne sono conseguiti scivoloni persino comici, licenziamenti in massa, incidenti diplomatici con Bruxelles, richieste economiche agli utenti nella formula di abbonamenti specifici perché, ha detto Musk, Twitter perde 4 milioni di dollari al giorno e questo è un altro scivolone concettuale e mediatico: prima di sborsare 44 miliardi di dollari per l'acquisizione ha certamente avuto accesso ai dati contabili. Stupirsi settimane dopo della velocità con cui Twitter brucia cassa sembra per lo meno anacronistico, se non un mezzuccio per giustificare una misura pensata con abbondante anticipo e tenuta nascosta agli utenti fino all'ultimo.

Il nuovo Ceo

Musk resterà in carica fino a quando, parole sue “Troverò qualcuno tanto folle da assumere l'incarico di Ceo”, ha quindi annunciato di avere accettato l’esito del sondaggio.

Mentre gioca a fare il padre-padrone di Twitter, Tesla sta attraversando un momento di crisi proprio perché gli azionisti temono che le distrazioni di Musk non gli permettano di dare il meglio in quello che è e resta il business principale dell’eccentrico ingegnere, il quale ha voluto ribadire di essere ancora il proprietario della piattaforma di microblogging, lasciando intendere che pure accettando la voce del popolo, la sua viene da più in alto.

Il futuro di Twitter

Jack Dorsey, cofondatore ed ex Ceo di Twitter, esprime preoccupazioni per la gestione Musk. Nonostante ciò, il futuro di Twitter non è da mettere in discussione. Elon Musk sta facendo ciò che ha sempre fatto, sta sperimentando per capire come aggiustare il tiro. Lo ha fatto con Tesla, lo ha fatto con SpaceX e sta scoprendo che le prove generali e le grandi manovre con una piattaforma social sono completamente diverse da quelle che si possono fare nell’industria aerospaziale e in quella dell’automotive.

L'impressione è che Musk stia aspettando uno dei suoi colpi di genio per trovare il bandolo della matassa.

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