da Roma
I dati della Banca dItalia confermano che le entrate tributarie vanno bene: nei primi quattro mesi di questanno sono cresciute del 6,8% rispetto allo stesso periodo del 2005. In soldoni, si tratta di un incremento vicino ai 7 miliardi di euro (97,118 miliardi contro 90,903). Nel solo mese di aprile, le entrate sono risultate pari a 22 miliardi e 694 milioni di euro, in aumento del 3,4% rispetto allaprile dello scorso anno.
Molto meno positivo, ma questo lo si sa, landamento del debito pubblico. In marzo ha toccato un nuovo record a quota 1.556 miliardi e 900 milioni di euro, contro i 1.552 miliardi di febbraio. Si tratta di un valore assoluto che non ha implicazioni di tipo europeo: per lUe vale infatti il rapporto fra debito e prodotto interno lordo. Tuttavia, secondo le stime dei principali centri di ricerca, anche il rapporto debito-pil dovrebbe aumentare a fine anno.
Nonostante il buon andamento delle entrate, cè apprensione sulla situazione della finanza pubblica; in particolare sulla dinamica della spesa pubblica. Si parla, secondo indiscrezioni di stampa, di un incremento del deficit di due decimali di punto negli ultimi due mesi. Tutto questo, se confermato, rende più difficile la manovra correttiva che il governo si appresta a valutare e poi a varare entro il 10-11 luglio, insieme con il Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef).
Sul fronte delle misure da inserire nella manovra, si conferma che il viceministro dellEconomia (con delega alle Finanze) Vincenzo Visco sta pensando a un intervento sullIva. Si tratterebbe di una riforma piuttosto vasta, tesa anche a ridurre la platea dei contribuenti Iva (molti dei quali, soprattutto i più piccoli, vanno in credito dimposta), con lobiettivo di maggiori entrate, a regime, di 7 miliardi di euro lanno. Secondo uno studio della Corte dei Conti, levasione dellIva in Italia è pari al 29% del totale. Si parla anche di modifiche allimposta di registro sulle compravendite immobiliari. Nel menù degli interventi fiscali, da decidere fra Dpef e finanziaria, anche il ripristino dellimposta di successione, laumento della tassazione sulle rendite finanziarie e la cancellazione del secondo modulo di riforma fiscale Tremonti.
Sul fronte della spesa, si tenta di arginare il deficit nella sanità (4,3 miliardi in più in sei Regioni) con piani di risanamento, e le spese intermedie della pubblica amministrazione.
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