Marta Ottaviani
Sarà una missione impegnativa ma molto più efficace della precedente. A dirlo è il generale francese Alain Pellegrini, che guiderà la nuova missione Unifil, autorizzata dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dellOnu.
Entro due settimane arriveranno nel sud del Libano almeno 5.000 caschi blu, numero minimo stabilito dal segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, per il completamento del ritiro delle truppe di Israele dal Paese.
Rischi più elevati, ma anche un diverso grado di preparazione rispetto al vecchio contingente dellOnu che opera da anni in Libano. «Dobbiamo dimenticare la precedente missione Unifil - ha spiegato il generale -. Adesso ne comincia unaltra, differente». Pellegrini ha poi sottolineato in che cosa consistono le novità. «La missione - ha detto - è rafforzata da regole di ingaggio più robuste. Avremo un numero maggiore di uomini e un equipaggiamento migliore. Abbiamo la possibilità di utilizzare la forza per implementare la nostra missione».
Lufficiale francese ha assicurato anche che il cessate il fuoco, sancito lo scorso 14 agosto, per il momento regge, ma nel contempo ha sottolineato: «La tregua è fragile. Ogni incidente può provocare unescalation di violenze». Pellegrini ha poi spiegato che di recente non si sono registrati conflitti a fuoco, anche se aerei isrealiani qualche volta hanno violato lo spazio aereo libanese per attività di sola ricognizione.
Quanto al disarmo delle milizie sciite di Hezbollah, il generale Pellegrini ha detto che «si tratta di una questione nazionale, che sarà affrontata dalle autorità libanesi». «La mia missione - ha concluso lufficiale - è quella di prendere possesso di unarea ben definita tra il fiume Litani e la Linea Blu e impedirne la presenza di armi non autorizzate».
E domani, dal porto di Tolone, partiranno altri 200 militari francesi. Gli altri 700 raggiungeranno il Libano in aereo. Complessivamente, entro il 10 settembre, saranno nella zona oltre 1.000 soldati, 13 carri armati Leclerc, che partiranno mercoledì, e mezzi di artiglieria pesante da 155 millimetri.
Per conoscere con esattezza quanti militari invierà la Turchia bisognerà attendere martedì, quando il parlamento di Ankara voterà la mozione di partecipazione alla missione Unifil, proposta dal governo Erdogan.
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