Entro fine anno aula Giulio Cesare a portata di mouse

Entro la fine dell’anno, ogni cittadino potrà (forse) assistere alle sedute del Consiglio comunale di Roma direttamente da casa propria. Almeno nelle intenzioni del presidente dell’assise capitolina, Mirko Coratti, che ieri ha annunciato che entro il 2007 dovrebbe essere avviato il servizio di video-streaming, una trasmissione di dati audio e video attraverso il web, grazie al quale i lavori dell’Aula Giulio Cesare saranno per tutti i romani «a portata di mouse». Sarà dunque sufficiente collegarsi a internet per frequentare «virtualmente» le sedute consiliari senza doversi recare al palazzo Senatorio. L’idea fa parte del progetto di innovazione tecnologica dell’Aula Giulio Cesare che dovrebbe culminare, l’estate prossima, con l’ammodernamento delle strutture. Coratti ha spiegato che «tutto è stato impostato e la documentazione necessaria è stata già predisposta e inviata». Ora non resta che aspettare.
Intanto, in attesa di vedere concretizzata la possibilità di frequentare «virtualmente» le riunioni consiliari capitoline, la stagione dei lavori dell’Aula sta per riprendere. La riunione dei capigruppo provvederà a stabilire la data della prima seduta, che dovrebbe comunque tenersi intorno al 13 settembre. Secondo Coratti, le priorità dopo la pausa estiva saranno i «provvedimenti sul patrimonio, sull’urbanistica e sul sociale. Misure, insomma, che riguardano la trasformazione della città». Ancora prima, però, a tenere banco sarà la «delibera su Roma Capitale», vale a dire lo stanziamento di oltre 550 milioni di euro, che dovrebbero arrivare nel corso di settembre, per opere pubbliche «di cruciale importanza per la città».

Per il nuovo anno di lavori a palazzo Senatorio il presidente dell’assise non esclude inoltre la possibilità di convocazione di sedute straordinarie, come quelle su sicurezza e personale svolte nel primo anno, su «temi importanti per la capitale». Tra i temi che richiederanno una discussione più approfondita ci sarà sicuramente il disegno di legge Lanzillotta, contenente la delega al governo per il riordino dei servizi pubblici locali.

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