«Erano in auto con il padre poi son spariti»

da Bari

La polizia ha ricostruito la sera della scomparsa grazie a un tredicenne, un amichetto di Ciccio e Tore. Erano tutti e tre in piazza delle quattro Fontane, nel centro storico di Gravina in Puglia, si rincorrevano lanciandosi palloncini pieni d’acqua. «Ciccio e Tore – riferisce il testimone – si stavano allontanando dalle quattro fontane in direzione della cattedrale, io rincorrendoli con il palloncino pieno d’acqua raggiungevo Francesco e lo colpii dietro le spalle finendo per bagnarlo». All’improvviso arrivò Filippo Pappalardi che lo rimproverò e gli disse – secondo quanto riferito proprio dal tredicenne - “Perché hai strappato il palloncino a mio figlio, se lo fai un’altra volta devi avere le botte”.
E poi c’è un’altra intercettazione, del 7 luglio del 2006, riportata dal gip nell’ordinanza di custodia cautelare. Pappalardi quel giorno deve sostenere l’interrogatorio del procuratore, è in macchina, pensa ad alta voce ed esclama: “In mezzo all’arco stava... proprio il figlio di quello, il figlio di quello stava quella sera», riferendosi – secondo l’accusa - al ragazzino che lo aveva notato la sera della scomparsa.
Il ragazzino testimone dice di aver visto i due ragazzini salire sull’autovettura dal loro papà (una Lancia Dedra blu) e andare via. L’uomo sostiene invece di essere salito a bordo della sua Lancia Dedra e di essere andato in giro per la città a cercarli.

Afferma anche che durante le ricerche, non ha telefonato mai a casa (non aveva con sé il cellulare), ma di aver fatto la spola con la propria abitazione per chiedere alla convivente, Maria Ricupero, se i due bambini fossero rincasati.

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