Gli errori nel calciomercato adesso frenano la rimonta

La risposta è semplice, quasi elementare: perché la Juve fin qui ha giocato senza il suo sontuoso calciomercato e non se ne potrà valere prossimamente. Ranieri non ha potuto disporre, per esempio, di Andrade, e deve ringraziare la conversione religiosa di Nicola Legrottaglie che gli ha consentito di recuperare un difensore che sembrava perso per il calcio italiano, destinato addirittura alla retrocessione in Turchia. Criscito, il giovane più intrigante del suo vivaio generoso, è tornato al Genoa: coccolato da un ambiente familiare può tornare in superficie. Ranieri s’è dovuto inventare Chiellini centrale per cementare la trincea dinanzi a Buffon, portiere fuoriclasse, uno capace di guadagnare 10 punti a torneo, come sanno fare solo i bomber di razza. Almiron è stato riciclato (al Monaco), Tiago non ha ancora trovato collocazione, solo Iaquinta ha dato polposi frutti. E peccato che un anno prima, la nuova triade Cobolli-Blanc-Secco abbia autorizzato lo sciagurato scambio Mutu-Bojinov rivelatosi un errore.

Avesse avuto a disposizione il dispendioso mercato, la Juve avrebbe potuto competere con l’Inter schiacciasassi. Così no. A centrocampo, come centrali, ci sono a disposizione Cristiano Zanetti e Nocerino. Troppo poco per reggere una siffatta concorrenza.

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