Milano noir s'accende grazie a Fabrizio Carcano che, dopo gli exploit con Gli angeli di Lucifero e La tela dell'eretico, torna a stupirci col suo nuovo libro Mala Tempora (Mursia, pp. 424, 17 euro), con uno stile brillante e scorrevole, una trama avvincente e un finale davvero sorprendente.
Sono tanti gli scrittori noir che hanno preso Milano come centro dei loro romanzi con investigatori, commissari e poliziotti in tutte le salse e, senza voler scomodare Giorgio Scerbanenco e la sua Milano nera, quella proposta da questo Dan Brown meneghino va al di là dei soliti stereotipi e in evidenza sono sì le periferie, i Navigli, i quartieri-dormitorio, ma anche la città che si prepara all'Expo. Messa da parte la storia esoterica di Milano, così presente nei due precedenti romanzi, Carcano scatena il giovane commissario Bruno Ardigò, capo della squadra omicidi della Questura e l'amico giornalista Federico Malerba impegnati nel risolvere una serie di enigmatici quanto efferati omicidi: il corpo nudo di una giovane donna senza testa trovato nell'ultima domenica di giugno nel Naviglio Martesana; l'anziano ubriaco trovato decapitato sei mesi prima sulla sponda del Naviglio Grande; un giovane informatico della Milano bene sgozzato mentre prega in una chiesa del centro; il cadavere carbonizzato di una prostituta albanese. Un filo tragico sembra legare questi omicidi e su Ardigò cala l'ombra di un serial killer.
Qui l'autore si trasforma in storico e resuscita il fantasma del «Mostro di via della Stretta Bagnera», l'ottocentesco serial killer milanese Antonio Boggia che smembrava le sue vittime in una cantina a pochi passi dal Duomo e che fu giustiziato a Porta Lodovica il 9 aprile 1862. Storia di ieri e realtà di oggi perchè Carcano, pardon il commissario Ardigò, con l'inseparabile cagnolino Frog, scopre e si tuffa nel mondo delle escort, pagate come star ma sottoposte alle richieste più perverse e inquietanti. È il caso della bellissima Maria Rosaria Dal Monte, con un marito insignificante, che diventa escort per divertimento e fame di sesso.
Ma quando Ardigò s'innamora di Miriam, splendida e facile donna restia a rinunciare a vizi e guadagni, il mondo sembra cadergli addosso, però la mano che Miriam gli darà nella risoluzione dei casi, sarà davvero determinante.
Un libro che si legge in un fiato, una trama che avvince e toglie il sonno, una prosa che non lascia da parte il linguaggio crudo e pesante.
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