Da Ablyazov a Petraeus: quelli inguaiati dalle amanti

L'ultimo è l'oligarca kazako, arrestato grazie al pedinamento dell'«amica» avvocato. Ma lista delle "vittime" è lunga e include anche l'ex capo della Cia

Mukhtar Ablyazov, oppositore del governo kazako
Mukhtar Ablyazov, oppositore del governo kazako

Astana - «Cherchez la femme» e trovate il latitante. Mukhtar Ablyazov, il discusso oligarca kazako che si atteggia a oppositore non è il primo né sarà l'ultimo a venire arrestato pedinando la sua amante. Camorristi, rapinatori, terroristi sono finiti in manette grazie alle donne che continuavano a frequentare nella latitanza. Per non parlare di ministri e generali costretti alle dimissioni da storie di scappatelle, spie e segreti.
Il latitante kazako arrestato in Costa azzurra mercoledì scorso è rimasto fregato dall'attrazione fatale per un'avvenente biondona, suo avvocato e amante. L'ucraina Olena Tyschenko, come hanno ricostruito i tabloid inglesi, non sapeva di essere pedinata. Senza saperlo ha portato gli investigatori della banca kazaka truffata da Ablyazov alla sua villa-nascondiglio nel Sud della Francia. Il resto l'hanno fatto i corpi speciali francesi travestiti da giardinieri, che sono riusciti a entrare a bordo di un furgone usato come cavallo di Troia.
Con l'amante, che suo malgrado ha fregato Ablyazov, si sfalda il quadretto di famigliola felice e sorridente ritratta nelle foto di Mukhtar, moglie e i figli circolate sui giornali. E appare ancora più triste il destino della consorte, Alma Shalabayeva, vergognosamente espulsa dall'Italia il 31 maggio, verso il Kazakhstan, assieme alla figlia Alua di 6 anni. In quell'occasione la nostra polizia non aveva trovato il marito latitante rincorso da tre mandati di cattura internazionale.
Il 12 maggio scorso è finito in manette Cosimo Lo Forte un camorrista accusato di omicidio. A tradirlo il legame con la sua ex compagna, che non aveva mai interrotto i rapporti. Seguendo Maria Carmela gli agenti della Mobile hanno beccato il latitante, che si era nascosto in un incavo creato ad arte nel muro della cucina di lei.
Salvatore D'Avino considerato uno dei 100 latitanti più pericolosi, in fuga da 4 anni, è stato incastrato dalla passione della compagna marocchina, che ha postato su Facebook le foto della loro vacanza d'amore. Grazie alle immagini dei due insieme i carabinieri di Napoli e la Guardia civil spagnola hanno arrestato D'Avino a Marbella per traffico e spaccio di droga. Nel lontano 1995 c'è chi è uscito platealmente allo scoperto, durante la latitanza, per affari di cuore finiti malissimo. Il pregiudicato napoletano, Patrizio Silvestri, si è presentato in un ristorante vicino a Salerno, a pochi metri dalla Questura, e ha freddato l'amante della moglie che stava pranzando con la donna separata.
Nel campo del terrorismo internazionale il sanguinario Ilich Ramirez Sanchez, meglio noto come lo Sciacallo, ha rischiato grosso per le sue amanti. Un paio di volte è riuscito a fuggire per miracolo con rocambolesche sparatorie dopo che l'intelligence israeliana lo aveva individuato seguendo le sue donne. Alla fine gli atteggiamenti libertini di Carlos in Sudan sono stati un motivo in più, per i fondamentalisti del governo di Kartoum, nel vendere il super terrorista ai servizi segreti di Parigi. Oggi l'ex primula rossa sconta l'ergastolo in Francia. Si diceva che pure Stefano Delle Chiaie, latitante «nero» per 17 anni, fosse stato individuato in Venezuela grazie alle informazioni di una ex convivente. La donna avrebbe voluto vendicarsi dei nuovi amori del super latitante conosciuto come Caccola.
Il vizietto dell'amante ha messo nei guai uomini ben più potenti, che davano la caccia a terroristi e spie. Lo scorso anno sono state clamorose le dimissioni da capo della Cia del generale, pluri decorato, David Petraeus. L'Fbi aveva scoperto che manteneva uno stesso account di posta e relativa password con l'amante, Paula Broadwell. Lei aveva scritto un libro su di lui e faceva la giornalista usando il capo della Cia come fonte.

Molto prima, nel 1963, il ministro della Difesa del governo inglese, John Profumo, mentì in Parlamento, che ne ottenne la testa, sulla relazione con Christine Keeler sospettata di essere in contemporanea l'amante di una spia sovietica.
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