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La rivincita di Le Pen: sostegno record al "Front"

La nuova destra d'Oltralpe: alle sue idee aderisce un terzo dei francesi. E non fa più paura

La rivincita di Le Pen: sostegno record al "Front"

Il diavolo prende sembianze umane. Il Front National è sempre meno uno spauracchio per i francesi e sempre più un'opzione politica - anche se ancora minoritaria -, un partito alle cui idee aderisce un terzo degli elettori (il 14% in più rispetto a tre anni fa). A dieci mesi dal primo turno delle presidenziali che hanno regalato all'estrema destra di Marine Le Pen 6,4 milioni di voti (un milione in più rispetto al miglior totale mai realizzato dal padre) e a otto mesi dalle politiche in cui il partito ha portato in Assemblea due deputati - una performance deludente rispetto alle previsioni - il movimento dei «neri» di Francia fa i conti con la sua immagine. Nettamente migliorata, dice un sondaggio Tns Sofres, in grado di indicare una tendenza trentennale poiché realizzato annualmente dal 1983. Prova ne è la risposta del 47% degli intervistati, secondo cui il Fn «non rappresenta un pericolo per la democrazia»: un balzo di 8 punti in avanti rispetto ad appena un anno fa, una rivoluzione culturale rispetto alla seconda metà degli anni Novanta, quando il 70% degli intervistati considerava il Fronte una minaccia per la Repubblica.

Di mezzo ci sono soprattutto l'orgoglio nazionale - il 72% dei francesi è convinto che in Francia «non si difendano abbastanza i valori tradizionali» - e l'incubo immigrazione: il 54% è convinto che «ci siano troppi immigrati» e un altro 54% che si diano «troppi diritti all'islam e ai musulmani» mentre solo il 29% ritiene l'uscita dall'euro una battaglia condivisibile. Così il partito balza di un punto percentuale in avanti rispetto alle rilevazioni del 2012, a quota 32%, record assoluto dal 1991.

Il diavolo ha perso quantomeno le corna, segno che l'operazione di dédiabolisation - il tentativo di togliere a Lucignolo i panni del cattivo, a cominciare dal volto simbolico del partito, quello di una signora bionda, combattiva e sorridente - alla fine è riuscito all'erede dell'uomo nero, il «mostro gentile» Marine Le Pen. Talmente riuscito che un grande tabù potrebbe essere infranto in un futuro prossimo. Quale? Quello che ha sempre impedito ai «moderati» dell'Ump di allearsi con i «frontisti», come aveva stabilito François Chirac, imponendo alla destra «repubblicana» di non aprire mai alla destra «estrema» per tenere sempre «un cordone sanitario» con cui distanziare i lepenisti. Più volte nella campagna elettorale per l'Eliseo Sarkozy aveva oltrepassato quel cordone. Ora pare che l'operazione, fortemente criticata, non fosse poi così azzardata. Il 54% degli elettori dell'Ump non considera più il Fronte un pericolo, pensa anzi che Marine Le Pen sia la rappresentante di «una destra patriottica e attaccata ai valori tradizionali» e il 38% è convinto che si dovrebbe arrivare a un'alleanza elettorale.

Ma ecco l'altro tabù che si infrange, come avevano dimostrato le analisi sull'ultimo voto presidenziale: operai e impiegati non guardano più a gauche. Le idee del Front attecchiscono soprattutto fra i primi (42%) e fra i secondi (32%), prevalentemente nelle zone rurali (41%), mentre i laureati (79%) rifuggono le idee della destra estrema e l'85% di quadri e di chi svolge professioni intellettuali è in disaccordo con Marine.

Il diavolo ha perso le corna e indossa la tuta blu.

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