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Atene gioca l'ultima carta: si punta al governo tecnico Merkel: "Restate nell'euro"

A Brixelles la tensione è massima: si teme l'effetto domino. Ad Atene i partiti tentano di trovare un'intesa: avanza l’ipotesi di formare un governo tecnico

Atene gioca l'ultima carta: si punta al governo tecnico Merkel: "Restate nell'euro"

"Adesso puntiamo a fare un governo di tecnocrati". Parola del leader del Pasok, Evangelos Venizelos. Mentre a Bruxelles l’uscita del Paese ellenico dalla moneta unica diventata sempre più un'ipotesi concreta su cui riflettere, ad Atene i partiti tentano disperatamente di trovare un’intesa per un governo di coalizione dopo un voto che ha premiato gli estremisti antieuropei. Domani il capo dello Stato Karolos Papoulias presiederà una riunione con i leader di tutti i partiti eletti in Parlamento - ad eccezione di Alba Dorata (estrema destra) - per prendere in esame appunto l’ipotesi di formare un governo di personalità non politiche.

Le Borse sprofondano. Pagano la crescente incertezza sul futuro della moneta unica e dell'Unione europea. "La Grecia non può uscire dall’Eurozona ma può abbandonare l’Unione Europea e quindi la moneta unica, i trattati lo prevedono", dicono i tecnici a Bruxelles. Dal canto suo la cancelliera tedesca Agela Merkel, uscita con le ossa rotte dalle elezioni in Nord Reno-Vestfalia, continua a ripeter alla Grecia che "è meglio restare nell’Eurozona". Eppure tra i Paesi dell'Eurotower la tensione è massima. Non ci sono nuove indicazioni sulla linea da tenere sulla Grecia: ufficialmente prevale l’idea che non c’è nulla su cui trattare e che spetta ad Atene trovare la soluzione politica che garantisca il rispetto di quanto concordato per ottenere il prestito. Ma tra i governi ci sono differenze di valutazioni sui rischi per l’Eurozona se la Grecia dovesse tornare alla dracma. Il braccio di ferro con Atene continua, ma con il passare delle ore aumentano le probabilità di imboccare una strada senza ritorno.

Dopo il pranzo "straordinario" a cui si sono ritrovati i big del Vecchio Continente (da Van Rompuy a Barroso, da Draghi a Funcker), non è filtrato nulla. La riunione dei ministri finanziari dell’unione monetaria, che avrebbero dovuto discutere principalmente delle strategie per la crescita sulla base delle nuove stime della Commissione europea, ha dovuto virare su Atene. Più che per dare garanzie che ormai non può dare, il ministro delle Finanze greche Filippos Sachinids sta cercando di capire se ci sono spazi di manovra per facilitare la discussione tra i partiti che potrebbero dar vita a una maggioranza.

Allo stato delle cose, però, la situazione è bloccata.

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