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C’è chi ha tolto al capo la guida del partito, chi scrive fiabe e riscrive la Costituzione e chi diventa ministro grazie (anche) alla lingerie

Il signor ministro è un tipo all’antica, rigoroso e glaciale come si conviene al rango. Veste classico, ti guarda sempre un po’ severo, non tollera ritardi sul lavoro e tutte le volte che lo incroci ti mette addosso una soggezione che non ti dico. Cura ogni dettaglio, soprattutto nelle foto ufficiali, quelle che i suoi elettori appendono con devozione in ufficio accanto al ritratto della regina Margherita II. L’immagine migliore è quella che ritrae il signor ministro in slip sgambatissimo, reggiseno a triangolo rosso sangue con spalline regolabili. Ma non è male nemmeno quella dove Sua Eccellenza si mostra smutandata con l’ombelico scoperto e lo sguardo incollato al tuo, pieno di promesse molto poco elettorali. Tanja Mirkela, ex miss Finlandia, sorella gemella di Bo Derek, è partita dalle sfilate in bikini e lingerie per arrivare a guidare il ministero dell’Istruzione di Sua Maestà, per andare così lontano, dicono i soliti maligni, l’hanno aiutata soprattutto le gambe lunghe. Gabriele Pauli invece ha preferito un look più sobrio per scalare le vette del suo partito, la cattolicissima Csu, bavarese come Papa Ratzinger: parrucca rossa, mascherina sugli occhi, gonna attillata, frustino e guanti di gomma da Dominatrix sadomaso. E con questo look, vagamente castrista, si è offerta alle copertina del mensile Park Avenue. Nessun parlamentare in Germania si era mai fatto fotografare così, come avrebbe voluto beccarla il leader del partito Edmund Stoiber, l’Andreotti tedesco, che per anni l’ha fatta spiare in segreto per indagare le sue abitudini sessuali e stroncarne la carriera. È stata invece lei a stroncare quella secolare del capo, trovando in men che non si dica decine di avversari politici disponibili a larghe intese di qualunque tipo.
Quando il Parlamento è sexy
Il partito della Bellezza ha tante facce, una più carina dell’altra, ha lo sguardo di Justyne Caruanna, maltese, avvocato, laburista, viso d’angelo e jeans strizzati; la grazia di Siiri Sisask, la Cher del Baltico, la più famosa jazz star dell’Estonia che scrive favole per bambini e la nuova Costituzione; la faccia tosta di Eva Irgl, 30 anni scolpiti dal fitness, eletta miss Parlamento dai colleghi sloveni, che studia teologia ma si confessa su Playboy. Perché le onorevoli ragazze non hanno paura di esporsi. E grazie a Dio hanno anche molto poco da nascondere. Prendete le ultime arrivate: sono russe. Le hanno già ribattezzate Puty-cat Dolls, sono entrate alla Duma, la Camera bassa, con vita bassa e Russia Unita, il partito di Putin. Una è Svetlana Khorkina, sette volte oro olimpico nella ginnastica, che ha esibito qualche acrobazia anche nella versione russa di Playboy: «È stato un piacere enorme per me, perché non avrei dovuto mostrare il meglio di me?», per carità, si figuri onorevole, è quello che pensavamo anche noi. Le altre sono Alina Kabaeva, due volte campionessa mondiale di ritmica, e Svetlana Zakharova, la Barbie del balletto, prima ballerina del Bolshoi, figlia di un ufficiale dell’Armata rossa e partner d’arte di Roberto Bolle. Dice: «Ogni cosa che riguarda il Cremlino mi eccita da matti, perché lì c’è un’energia potentissima». Insomma, se in cabina avete dubbi votate la Russa.
Camera con vista
Ognuna ha la sua politica. La più favorevole all’inciucio per esempio è Tania Derveaux che si è candidata al Senato belga per il partito Nee promettendo «se vengo eletta 40mila rapporti orali». Nel sito ha messo a disposizione un modulo per prenotarsi, i più timidi possono usufruire della prestazione su Second Life. In Polonia si è presentato debitamente svestito il «Partito delle donne», linea politica un po’ incerta, in bilico tra Sol dell’Avvenire e Alba Parietti. Ma se vi piace il politico che non ha paura di mettersi a nudo il vostro candidato ideale è Maria Dolores Jimenez, ingegnere agrario e vicesindaco di Lepe, Andalusia, una che dice «i politici devono sempre mostrarsi per come sono». Per questo da quando il suo nudo a colori sulla copertina di Interviù è andato a ruba in poche ore in tutta la Spagna Aznar, suo capo, ha cominciato a coccolarla. Bella e impassibile pare abbia un solo difetto tipicamente italiano: non si muove mai senza un vociante codazzo di portaborsette.
Viva il made in italy
Anche noi italiani abbiamo i nostri buoni partiti. Mara Carfagna, che prima di entrare alla Camera è stata miss Cinema, Fiorella Rubino e Laura Ravetto, tutte di Forza Italia, tipe che nella stanza dei bottoni starebbero bene anche sbottonate. Ma la più famosa della banda è Carmen Kass, volto preferito di Dior e Calvin Klein, ma indimenticabile soprattutto per aver prestato il pube rasato a forma di G alla campagna pubblicitaria di Gucci. La donna più ricca dell’Estonia, che ha dichiarato anche in campagna elettorale di non indossare mai abbigliamento intimo, è stata la prima modella candidata alle Europee. È rimasta nel partito Res Publica, centrodestra, ma, come si dice nel sofisticato gergo della politica, è stata trombata.

Colpa anche di un programma un po’ confuso che prevedeva al punto A la lotta alla disoccupazione, al punto B tolleranza zero contro la criminalità per poi saltare, chissà perché, direttamente al punto G. Non è comunque difficile, basta guardare le foto, farsi conquistare dalle loro posizioni politiche. Perché tutto si può dire del partito della Bellezza. Tranne che sia casta...

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